A Volterra si aprono le porte del carcere per le "Cene galeotte"
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A Volterra si aprono le porte del carcere per le "Cene galeotte"

venerdì 24 febbraio, 2012

Volterra, 24 febbraio 2012 -  Varcare la soglia del carcere di Volterra per una sera non sarà un evento di cui preoccuparsi. Sarà anzi l’occasione per passare una serata intrigante gustando in libertà piatti appetitosi. La suggestiva fortezza medicea, sede della casa di reclusione della cittadina toscana, dalle 19,30 di oggi si trasformerà infatti in un particolarissimo “ristorante”, cui si potrà accedere ovviamente solo su prenotazione. Tutto ciò avverrà nell’ambito della sesta edizione delle “Cene galeotte”, organizzate dall’istituto di pena volterrano in sinergia con l’Unicoop Firenze, il Ministero di Grazia e Giustizia, e il supporto comunicativo dello Studio Umami.

Nell’occasione, i detenuti, oltre che dalle forze dell’ordine come di routine, saranno “supervisionati” da Sergio Maria Teutonico, rinomato chef noto anche per le apparizioni televisive sul canale La7. Saranno così proprio loro gli artefici delle prelibatezze che si potranno gustare nel corso della serata. Essi interagiranno inoltre con gli avventori servendo personalmente a tavola le loro pietanze.[MORE] L’iniziativa non è slegata da altre azioni formative dell’attiva struttura carceraria toscana, tese a creare professionalità tra i detenuti, spendibili sul mercato del lavoro sia durante sia dopo l’espiazione della pena. All’incontro odierno seguiranno altre quattro gustose occasioni galeotte, con cadenza mensile. Le prossime cene si terranno per l’esattezza il 23 marzo, 20 aprile, 25 maggio e 22 giugno di quest’anno. Sul sito cenegaleotte.it si possono trovare indicazioni per le prenotazioni.

I ricavi dell’iniziativa saranno devoluti alla campagna internazionale “Il Cuore si scioglie” per la creazione e gestione di progetti umanitari. Tutto ciò, sembra confermare appieno quanto ebbe a dichiarare tempo fa la parlamentare Donatella Poretti, la quale - dopo una visita al carcere toscano -, lo definì «una delle poche realtà italiane che riesca a dare esecuzione al mandato costituzionale della pena che deve tendere alla rieducazione dei detenuti».

Raffaele Basile


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