Beni culturali, migliaia di visitatori per il Salone Europeo della Cultura
Cultura e Spettacolo Veneto

Beni culturali, migliaia di visitatori per il Salone Europeo della Cultura

giovedì 27 novembre, 2014

VENEZIA, 27 NOVEMBRE 2014 - Si è tenuta al terminal San Basilio l'edizione 2014 di Cult Venezie, il Salone europeo della Cultura delle Venezie. Tre giorni, dal 21 al 23 novembre, dedicati al nuovo artigianato, al design, al restauro e agli eventi e le iniziative che si propongono di innovare la cultura. Numerosissimi gli interventi di esperti e numerosissimi i visitatori che, secondo il curatore dell'evento Antonio Maconi, sarebbero stati più di ventimila.
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Efficace il discorso d'apertura di Cesare De Michelis, il presidente del Salone, a tratti disilluso per il malfunzionamento dell'apparato culturale in Italia. "I fondi pubblici vengono spesi per costruire istituzioni e spazi, invece che per i contenuti" sostiene. "Le biblioteche hanno i fondi per la sede e il personale e non ne rimangono più per i libri". De Michelis, che a febbraio lanciava la provocazione "chiudiamo il MiBac", invita il pubblico a non considerare l'apporto del privato alla cultura come "di tipo mecenatistico", ma come unica alternativa all'"apparato burocratico e tendenzialmente repressivo" che è il Ministero dei Beni Culturali. Verso la conclusione, cita Baricco: "basta soldi pubblici al teatro, meglio puntare su scuola e tv".

Un'intera sezione del Salone è stata dedicata alla cultura 3D. Per il designer Giorgio Caporaso parlare di stampa 3D introduce un "problema estetico" che si scontra con un "problema tecnologico". Con il contributo della storica del design Domitilla Dardi, il duplice problema è stato affrontato e discusso durante gli incontri. "La macchina sta soppiantando la vecchia maniera di fare le cose", ma per Caporaso "una persona dietro ci deve sempre essere". È l'idea che permette allo strumento di muoversi, è sempre l'uomo che accende la macchina, anche quando questa "supera in maestria il singolo artigiano" e arriva a realizzare "ciò che la mano non può fare". Per Giorgio, il fascino della stampante 3D è paragonabile solo a quello della vecchia stampante a colori, uscita durante il periodo dei suoi studi al Politecnico di Milano. Nonostante questo, "la stampante non fa il designer". Ma può servire per ripensare le regole. Come dice Maurizio Costabeber, presidente della DWS System, che dal 2007 costruisce ed esporta stampanti 3D, "alcuni oggetti non potrebbero essere realizzati con le tecniche convenzionali". E, secondo Dardi, in questo ci aveva visto lungo Henry Lowins, fisico ambientalista: "in futuro non avremo più bisogno di frigoriferi, ma di birra fredda". In questa direzione dovrebbe muoversi la stampa 3D, verso il risultato senza lo strumento, la creazione senza più scarti da magazzino, una tecnologia ecologica, che riduca al minimo l'impatto ambientale e che aiuti a "pensare un modo diverso di vivere la vita".

Il Salone è il luogo dove i non addetti ai lavori possono dialogare e interagire con gli esperti del settore. La sezione Restauri Aperti ha portato i visitatori per le strade di Venezia, tra sette diversi cantieri di restauro. Con Artigiani del gusto quattro selezionati espositori hanno presentanto i loro prodotti: dalla birra cruda del birrificio artigianale del Garda, Benaco 70, al caffè della Torrefazione Marchi, un "brand di tradizione-innovazione" che attualmente sta lavorando per la realizzazione di una cialda totalmente riciclabile ed ecosostenibile. Infine, con Il Veneto e la Grande Guerra si ricorda la ricorrenza dei cento anni dall'inizio del primo conflitto mondiale tramite una ricostruzione in 3D storicamente accurata della Regione Veneto.

Fonte immagine: veneziecult.veneziepost.it

 

Elisa David


Autore
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