Caso Tuzi, la figlia Maria: "Mio padre fu istigato al suicidio"
Interviste Lazio

Caso Tuzi, la figlia Maria: "Mio padre fu istigato al suicidio"

lunedì 30 maggio, 2016

ARCEL'omicidio di Serena Mollicone, scomparsa l'1 giugno 2001 e ritrovata priva di vita dopo due giorni in un boschetto nei pressi di Arce, e la morte del brigadiere Santino Tuzi sembrano essere legate da un filo conduttore sul quale gli inquirenti stanno indagando per giungere alla risoluzione di entrambi i casi. 

Nell'aprile del 2008, il brigadiere Tuzi si sarebbe tolto la vita all'interno della sua automobile sparandosi un colpo al cuore con la pistola d'ordinanza. Secondo una prima ricostruzione, il gesto sarebbe avvenuto a seguito di motivi sentimentali. Qualche giorno prima di morire, Tuzi era stato ascoltato dai magistrati, come persona informata dei fatti, nell'ambito delle indagini sul delitto di Serena Mollicone. Ai giudici avrebbe riferito di aver visto Serena entrare nella Caserma dei Carabinieri di Arce alle undici del mattino di quel venerdì primo giugno. 

Il 10 maggio del 2016, il Gip del Tribunale di Cassino, su richiesta della Procura, ha riaperto le indagini sulla morte del sottufficiale dell'Arma. La figlia Maria, raggiunta telefonicamente da InfoOggi ha ribadito che la Procura ha deciso di riaprire le indagini ipotizzando l'istigazione al suicidio. 

Maria, com'era Santino?
Mio padre dall’esterno appariva come un uomo burbero, ma era un buono ed estremamente disponibile con tutti. Si prodigava, infatti, nell’aiutare le persone. L’educazione che ha impartito a noi figli è stata abbastanza rigida, ma ci ha trasmesso grandi valori. 

Santino le ha mai parlato di Serena?
Noi conoscevamo Serena perché abbiamo abitato ad Arce per tanti anni, però per quanto riguarda il caso della sua morte, papà non ci ha mai rivelato la sua opinione personale né eventuali ipotesi da lui formulate.

Ci potrebbe ricostruire l'ultima giornata di vita di suo padre?
Il giorno in cui papà è morto era di riposo. Quella mattina papà stava coltivando l’orto, ha ricevuto una telefonata e subito dopo aver attaccato, ci ha comunicato che doveva uscire di casa per recarsi ad Arce. Non ci ha rivelato chi avrebbe dovuto incontrare, ma ci ha semplicemente detto che doveva andare ad Arce e che sarebbe tornato presto. Prima di arrivare ad Arce, papà si sarebbe recato in caserma a Fontana Liri, dove prestava servizio, per poter prendere alcune cose che gli sarebbero servite il giorno successivo, quando sarebbe dovuto partire per una trasferta legata alle elezioni. Dopo la sua morte, ci è stato comunicato che papà dopo aver preso in caserma le cose di cui aveva bisogno, si sarebbe recato a casa della sua presunta amante. All’interno di quell’abitazione, papà avrebbe lasciato un bigliettino, una stecca di sigarette ed un mazzo di rose. Sul bigliettino, papà avrebbe scritto: “Questi fiori appassiranno, ma il mio amore per te non morirà”. La presunta amante di mio padre avrebbe allertato i carabinieri, dichiarando che quel giorno, papà le avrebbe detto che se lei non fosse tornata insieme a lui, si sarebbe ucciso. Stando alle dichiarazioni della donna, papà avrebbe premuto il grilletto mentre conversavano al cellulare. Ci sono, a mio avviso, degli elementi che mi fanno dubitare sull’ipotesi del suicidio: papà era destroso, quindi utilizzava la mano destra per tenere il cellulare vicino all’orecchio, pertanto, come avrebbe potuto con la stessa mano tenere il cellulare e spararsi?. Sia la pistola che il cellulare sono stati rinvenuti sul sedile anteriore, dal lato del passeggero.

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Qual è il collegamento tra suo padre e l’omicidio di Serena?
Pochi giorni prima di morire, papà aveva rilasciato ai magistrati una dichiarazione nella quale affermava di aver visto Serena entrare nella caserma di Arce nel giorno della sua scomparsa, ma di non averla vista uscire, almeno fino a quando non ha terminato il suo orario di lavoro. Quello a cui si arriverà con la riapertura delle indagini, io non posso saperlo.


Perché Santino sarebbe stato istigato al suicidio?
Io credo che papà non si sia suicidato per motivi sentimentali. La frase scritta su quel biglietto non rispecchia la sua personalità e il suo modo di fare. Credo che papà sia stato istigato al suicidio per proteggere noi, ovvero la sua famiglia. Papà forse ha assistito o ha visto qualcosa riguardo il caso di Serena e potrebbe essere stato minacciato. Per proteggere la sua famiglia, forse, ha preferito suicidarsi. Non credo, però, che mio padre si sia suicidato per amore. Voglio che si arrivi alla verità e ho il diritto di sapere da chi e perché mio padre sarebbe stato spinto a togliersi la vita.

Luigi Cacciatori

Immagine da cronacaedossier.it


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