Come distinguere il diavolo visibile e diavolo invisibile?
Parola e Fede Calabria

Come distinguere il diavolo visibile e diavolo invisibile?

mercoledì 4 marzo, 2015

 Tutto è iniziato da una parola: “Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». (Gn 3,1-7). [MORE]


Noi tutti temiamo il diavolo invisibile. Nessuno teme il diavolo visibile, che è lo strumento del diavolo invisibile. Adamo si fidò di Eva, per lui diavolo visibile, e fu condotto nella morte. Chi è oggi per noi il diavolo visibile? Ogni persona che incontriamo sul nostro cammino che non vive di Parola di Gesù, la cui casa non è nel Vangelo della grazia. Non c’è luogo dove il diavolo visibile non abiti e non tenti: casa, asilo nido, scuola dell’obbligo, scuola superiore, università, master, parlamento, istituzioni varie, comune, provincia, regione, ospedali, caserme, palestre, stadi, mare, monti, spiagge, crociere, spettacoli, cinema, televisione, radio, carta stampata di ogni genere, nella stessa Chiesa, finanche nel collegio degli Apostoli vi era un diavolo visibile: Giuda Iscariota. Dovunque vi è un uomo, lì vi è la reale possibilità che vi si nasconda un diavolo visibile.


Come facciamo noi a riconoscere chi è diavolo e chi invece non lo è, perché è tutto impegnato a vivere secondo la verità di Gesù Signore? Ecco la regola santa che ci insegna San Paolo nella Lettera agli Efesini: “Per il resto, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare”. (Ef 6,10-20).


Come si può constate il vero problema non è degli altri, mai. Esso è solo nostro. Noi siamo chiamati a non essere diavoli visibili per i nostri fratelli. Se un cristiano dovesse essere un diavolo visibile, sarebbe il più alto tradimento non soltanto verso Cristo Gesù, ma anche verso l’umanità intera. Lui che è fonte, sorgente in Cristo, con Cristo, per Cristo, della luce, della verità, della santità, della giusta adorazione, si trasforma, ingannando, in un angelo di tenebre per la rovina dei suoi fratelli. Siamo anche chiamati a vincere sempre il diavolo, sia quello visibile che l’altro invisibile. Questa vocazione appartiene al singolo. È il singolo che deve riconoscerlo, sconfiggerlo.


Nella lotta si deve andare con una buona armatura. Chi ne è privo, è già sconfitto. L’armatura deve essere verificata ogni giorno. Ogni giorno controllata. Ogni giorno indossata. Basta che un solo elemento di essa sia difettoso, o addirittura carente in noi, è la possibilità della sconfitta è grande. Oggi i cristiani sono quasi tutti senza armatura: non si prega, non si conosce il Vangelo, non si ha fede, non si propaga la Parola, si vive senza la grazia, lo Spirito Santo non governa più la nostra giornata. Siamo veramente nudi e spogli. Non possiamo resistere al diavolo. Non lo possiamo sconfiggere. Neanche lo possiamo lottare. Siamo già sconfitti e sottomessi alla sua falsità. Urge prendere coscienza di questo stato di morte spirituale. Si può risorgere. Si deve. È obbligo per tutti. La nostra vocazione è quella di essere vittoriosi, non sconfitti. È quella di aiutare il mondo intero in questa lotta contro il diavolo, perché questi venga sommerso sotto una schiacciante sconfitta.

Don Francesco Cristofaro

www.donfrancescocristofaro.it


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