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L’AQUILA, 1 SETTEMBRE 2014 – A distanza di tre mesi dall’elezione della nuova giunta regionale, il governatore D’Alfonso ha emesso la sua prima legge regionale LR 35/2014, in materia di riorganizzazione amministrativa e del personale della Regione Abruzzo. Promulgata mercoledì scorso e in seguito approvata, la riforma ha richiesto un impegno totale dei consiglieri regionali alla vigilia di Ferragosto.
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La nuova legge regionale: sarà nominato un direttore generale
La nuova legge ha stabilito il dimezzamento da 12 a 6 direzioni – da oggi in poi denominate dipartimenti – e direttori. Associata a questa scelta, c’è la nomina del direttore generale che verrà stabilità entro la fine del 2014 e avrà il compito di intervenire in caso di situazioni di stallo o di problematiche interne ai dipartimenti che richiedano la sua approvazione: per questa nuova figura sarà previsto un compenso non superiore al 20 per cento di un normale direttore regionale, ‹‹la figura del direttore generale è un fondamento scritto nella storia del miglior regionalismo›› annuncia D’Alfonso ‹‹per il quale Dossetti è stato un protagonista primario››.
Polemiche dal centrodestra: Chiodi, “promoter del nulla”
Ma le polemiche, soprattutto dal centrodestra, non sono mancate. ‹‹Una sola utilità: produrre nuovi costi per la Regione›› ruggisce Nazario Pagano, ex presidente del Consiglio abruzzese. In suo sostegno anche l’ex governatore, Gianni Chiodi, che parla di “promoter del nulla” non individuando nella legge alcun cambiamento della Pubblica Amministrazione. Di contro la legge ha trovato il parere favorevole dei sindacati e anche del Movimento 5 stelle, che ha rivendicato la sua attività nella promulgazione della legge, favorendo i criteri di ‹‹certezza e trasparenza››.
Erica Benedettelli
[immagine da mauriziodibiagio.blogspot.com]
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