Festival dei due mari: si chiude in bellezza, col Miles Gloriosus
Cultura e Spettacolo Sicilia

Festival dei due mari: si chiude in bellezza, col Miles Gloriosus

lunedì 18 agosto, 2014

TINDARI (ME), 18 Agosto 2014 – Mercoledì 20 Agosto, alle ore 21.30, presso il teatro antico di Tindari (Messina) sarà rappresentato il Miles Gloriosus, con Edoardo Siravo e Marco Simeoli. Edoardo Siravo, classe 1957, attore e regista, ha recitato nelle compagnie teatrali più rilevanti del panorama nazionale in oltre 120 spettacoli. Ha lavorato, e lavora, anche nel cinema, in televisione e nel doppiaggio e, al suo attivo, vanta collaborazioni con: Salvo Randone, Paolo Stoppa, Vanessa Redgrave, Liv Ulmann, Alberto Lionello, Vittorio Gassman, Gabriele Lavia, Giulio Bosetti, Luca Ronconi, Luigi Squarzina, Roberto Guicciardini, Giuseppe Patroni Griffi, Armando Pugliese, Giancarlo Sbragia, Gigi Proietti, Carlo Verdone, Mauro Bolognini, Damiano Damiani, Giorgio Capitani. Marco Simeoli, formatosi, tra gli altri, con Gigi Proietti, Ennio Coltorti e Alvaro Piccardi, Marco Simeoli, con la compagnia “I Picari”, fondata nel 1995, ha rappresentato spettacoli scritti e diretti, per la maggior parte, dagli stessi interpreti. La sua attività spazia dal teatro, al cinema, dalla tv alla pubblicità.


Si tratta della commedia plautina più lunga in assoluto (1437 versi), la più ricca di dialoghi e con il maggior numero di personaggi (dodici, quelli parlanti) chiuderà l'edizione 2014 del Festival “Teatro dei due Mari” di Tindari, il prossimo 20 agosto. Al Teatro Greco, alle 21 e 30, a interpretare la traduzione di Filippo Amoroso (direttore artistico del Festival) del “Miles Gloriosus” di Tito Maccio Plauto (esponente principe della “Palliata” introdotta da Livio Andronico) saranno Edoardo Siravo, nei panni del fanfarone Pirgopolinice (il nome, un composto di tre parole, significa in greco “espugnatore di torri e di città” da pyrgos, “torre”, polis, “città”, e nike, “vittoria”), e Marco Simeoli, ovvero Palestrione, astuto servitore di Pleusicle e vero protagonista della scena, i cui piani gli fanno meritare più volte il titolo di “architetto”. Regista dello spettacolo è Alvaro Piccardi.

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La trama è la seguente: il giovane Pleusicle ama la bella Filocomasia. Durante un’assenza del giovane, la ragazza viene rapita dal “miles” Pirgopolinice, un soldato smargiasso e fanfarone, a cui il parassita Artotrogo fa credere di essere irresistibile con le donne. Palestrione, servo di Pleusicle, parte per avvertire il padrone di ciò che è accaduto, ma viene rapito dai pirati e finisce per essere donato proprio al miles. Pleusicle, avvertito di nascosto da Palestrione, si fa ospitare da Periplectomeno, un amico del padre, in una casa contigua a quella del miles. Palestrione pratica una breccia nel muro di confine tra le due case, consentendo agli amanti di incontrarsi. Ma Sceledro, servo del miles, li scorge mentre si baciano e costringe Palestrione a escogitare una serie di inganni per salvare i due amanti, fingendo che esista una gemella di Filocomasia. Poi Palestrione organizza una feroce beffa ai danni di Pirgopolinice: gli fa credere che la moglie di Periplectomeno sia pazzamente innamorata di lui; il miles, così, licenzia in un sol colpo Filocomasia e Palestrione, dando loro la libertà, ma, entrato nella casa di Periplectomeno per un appuntamento galante, trova un marito furibondo e i servi pronti a fustigarlo ignominiosamente come adultero.
 

L'intreccio del Miles gloriosus si basa su due motivi fondamentali: l'intrigo amoroso, per il quale i due protagonisti maschili, Pirgopolinice e Pleusicle, sono impegnati a contendersi l'amore di Filocomasia, e la beffa ordita dal servo, grazie al quale il giovane Pleusicle rientrerà in possesso dell'amata. La presenza, accanto all'inganno principale, di una beffa “minore” ordita dallo schiavo Palestrione alle spalle dello schiavo Sceledro, e finalizzata a convincerlo del fatto che Filocomasia abbia una sorella gemella, inserisce nell'intreccio un altro tema caro a Paluto, quello dei simillimi o del doppio. Anche in questa commedia il personaggio dello schiavo svolge una funzione metateatrale: tocca a lui, infatti, architettare, organizzare e mettere in scena in qualità di “regista” una serie di ludificationes, cioè di beffe destinate ad essere rappresentate dagli altri personaggi, come accade a Filocomasia, chiamata a recitare il ruolo della propria gemella, o alla cortigiana Acroteleuzia, che assume invece il ruolo di moglie di Periplectomeno. Commedia dalla comicità sfrenata, è considerata l’antecedente di tutti i “Capitan Spaventa” e “Fracassa” che animeranno la Commedia dell’Arte e il teatro del Rinascimento. Per chi non riuscisse a vedere lo spettacolo, niente paura: dopo Tindari, ci saranno anche altre tappe, a Partanna, presso l'Anfiteatro Montagna (il 21 Agosto) e a Palermo, a Villa Filippina (il 22 agosto).

Adele Consolo


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