Il Fascicolo Sanitario Elettronico come strumento innovativo del Sistema Sanitario Nazionale
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Il Fascicolo Sanitario Elettronico come strumento innovativo del Sistema Sanitario Nazionale

lunedì 23 settembre, 2013

ROMA, 23 SETTEMBRE 2013 – L’articolo 12 del DL 179/2012, modificato e convertito successivamente nella legge 221/2012, recante ‘Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese’, stabilisce che il ‘Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)’ è ‘l’insieme dei dati e documenti di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito’. Secondo questa definizione, quindi, il FSE rappresenta il modo per aggregare e condividere informazioni e documenti clinici afferenti al cittadino, prodotti da diversi attori del servizio sanitario, organizzati secondo una struttura gerarchica, che consente la navigazione, attraverso sistemi di interconnessione digitale dei dati, di tali informazioni in modalità differenti, a seconda dell’indagine da effettuare.[MORE]

All’interno del FSE è presente anche il cosiddetto ‘patient summary’, ossia una sintesi storica clinica del paziente. Questo produce un innalzamento del livello di assistenza erogata al cittadino dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), migliorando la qualità di vita degli stessi cittadini, soprattutto in riferimento alle fasce più deboli, come anziani e persone soggette a disabilità/inabilità.
Sono state dunque introdotte iniziative di eHealth Information Strategy Nazionale, come proposto dal Ministero della Salute. Obiettivo di tale intervento è la realizzazione, in collaborazione con le Regioni, di un sistema informativo per gli attori dei diversi livelli istituzionali del SSN, al fine di garantire l’interoperabilità continua tra gli stessi.
Il Ministero della Salute ha definito delle apposite Linee guida nazionali per la realizzazione del FSE, che individuano gli aspetti infrastrutturali e gli standard tecnologici da utilizzare, nonché i livelli di protezione dei dati trattati, nel rispetto della vigente normativa sulla privacy. Tali proposte sono state oggetto di intesa all’interno della Conferenza Stato – Regioni del febbraio 2011; inoltre, lo stesso Ministero sta attualmente procedendo alla predisposizione dello schema del decreto attuativo finalizzato a stabilire i contenuti del FSE, i limiti di responsabilità, i compiti dei soggetti, i sistemi di codifica dei dati, la definizione delle modalità di attribuzione di un codice identificativo univoco dell’assistito, i criteri per l’interoperabilità tra le regioni, a livello nazionale dunque, ma anche europeo.

Sono attualmente attivi sul territorio nazionale diversi progetti volti all’implementazione e alla diffusione del FSE, anche se differenti tra di loro. In particolare, ad oggi solo quattro regioni hanno realizzato una vera e propria struttura di FSE operativa per i cittadini: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Provincia Autonoma di Trento, ma sono numerose le sperimentazioni avviate in altre regioni. Si tratta però di prototipi di singoli componenti del fascicolo, non ancora integrate tra di loro.
L’utilizzo del FSE può contribuire a rendere l’assistenza sanitaria più incentrata sui reali bisogni del cittadino, migliorando la qualità delle cure e attivando modalità innovative di erogazione dell’assistenza sanitaria, presentandosi questa come l’occasione per vincere la sfida dell’equità e dell’universalità del SSN.


Rosangela Muscetta [www.economia-conoscenza-itc-km.blogspot.it]
 


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