Il mistero che avvolge i cristiano in un mondo informatizzato
Fantasticherie del cuore Calabria

Il mistero che avvolge i cristiano in un mondo informatizzato

giovedì 26 maggio, 2016

Se il cristiano omette di rivelare la sua verità in ogni sua azione terrena, diventa inevitabilmente il responsabile dello sfaldamento della Parola del Vangelo. Essa va viceversa ricordata, vissuta, per salvare e convertire se stessi e gli altri, lontani dalla via della redenzione. Cristo perciò è stato[MORE]

dimenticato e archiviato, se intorno a noi prolificano gli atti di violenza; se si prevedono capitoli di bilanci privati e non da capogiro per la costruzione o l’acquisto di armi; se la droga e il narcotraffico, come ha denunciato il Santo Padre nel suo ultimo viaggio, hanno trasfigurato la bellezza di intere comunità; se la natura è devastata dall’inquinamento; se i valori universali che hanno retto da sempre l’organizzazione sociale e familiare di un Paese vengono messi in discussione; se la vita umana può essere generata al di là della procreazione naturale tra un uomo e una donna; se essere maschi o femmina è oggi considerato un aspetto psicologico, piuttosto che biologico.

Il cristiano deve essere attratto dalla bellezza di Dio ed a sua volta farsi bello dentro e fuori. Un atto comportamentale necessario non certo per imporre il vangelo, perché l’altro va lasciato sempre nella sua libertà personale, ma per accendere i tanti cuori ormai assopiti e spenti. Il mondo cristiano di frequente trasmette il Vangelo dal di fuori di sé, dando spazio all’indifferenza e alle false certezze. Ogni verità assoluta si trasforma, di riflesso, in relativa, abdicando alla possibilità di incidere sul cambiamento e sul rinnovamento interiore dell’uomo.Al contrario sarà quest’ultimo ad adattarla al suo modo di vedere e di proporre le cose. Il cristiano potrà mostrare la sua verità solo se sarà in grado di trasformare la Parola in un vero modello di vita. Il resto è perdita di tempo e dannazione personale; garanzia forse ideale, ma priva di fondamento storico che arricchisce l’incredulità.

Oggi non si vuole aprire il proprio cuore a Cristo, fino al punto di eliminare il crocifisso da ogni parete pubblica; di non riconoscere le radici cristiane nella Costituzione Europea; di cancellare i segni della propria storia con la scusa dell’integrazione; di nascondersi, a volte, dietro lo scudo dello Stato laico, per impedire che qualche frammento di verità cristiana disturbi il progetto di una società pensata a tavolino dai grandi poteri di turno. Ma è proprio quel crocifisso, oggi nascosto, che rappresenta invece il futuro; l’evoluzione; il rinnovamento. Difficile in questo nostro tempo a capirsi, soprattutto in un mondo che punta ogni cosa sulla materialità. Questa comunque è l’eterna novità che salva e sostiene tutti.



Egidio Chiarella
 

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