Inps: pensionati in fuga, +65% all'estero nel 2014
Economia Calabria

Inps: pensionati in fuga, +65% all'estero nel 2014

martedì 29 settembre, 2015

ROMA, 29 SETTEMBRE 2015 – «Continuiamo a pagare ogni anno 200 milioni di euro di prestazioni assistenziali a pensionati che vivono in altri Paesi e che magari hanno un'assistenza di base. È un principio abbastanza strano, che altri Paesi non fanno ed è paradossale perché in Italia non ci sono strumenti contro la povertà e una rete di base proprio perché si dice non ci siano le risorse», così il presidente dell'Inps, il prof. Tito Boeri, in occasione della presentazione del rapporto World wide Inps, il primo sul pagamento delle pensioni all’estero.[MORE]

Dopo la “fuga dei cervelli” inizia a diffondersi dunque quella dei pensionati, una tendenza in aumento nel nostro Paese: dal 2010 sono 16.420 i pensionati espatriati, di cui 5.345 solo nell’ultimo anno (+65%). «Il 61% delle pensioni pagate all’estero nel 2014 sono di vecchiaia o anzianità, il 4% di invalidità e il 35% sono erogate ai superstiti», si legge nel report. E ancora, quanto alla ripartizione geografica, il 71% dei pensionati emigrati negli ultimi cinque anni predilige altri Paesi europei, il 10% si è trasferito in America settentrionale, mentre il 6% in America meridionale; invece, «Le pensioni erogate in Africa, America centrale ed Asia rimangono, in termini assoluti, ancora esigue, ma il trend è in aumento. Questo andamento è presumibilmente collegato anche al rientro dei lavoratori extracomunitari già emigrati in Italia».

L’Inps, spiega l’istituto, «eroga all’estero circa 400mila trattamenti pensionistici all’anno, per un importo complessivo di oltre un miliardo di euro in più di centocinquanta Paesi». Ne discendono non pochi «riflessi economici e sociali: il pagamento di una pensione all’estero rappresenta una perdita economica per l’Italia in quanto l’importo erogato non rientra sotto forma di consumi o di investimenti e genera un minor volume di imposte».

D’altro canto però, dagli immigrati arriva per l’Italia «un regalo consistente», dal momento che molti di essi versano contributi previdenziali senza ricevere alcuna pensione: «Le persone con cittadinanza non italiana – spiega Tito Boeri – nate prima del 1949, con contribuzione Inps, che non hanno ricevuto prestazioni previdenziali Inps e non hanno ricevuto rimborso della decontribuzione, sono 198.430 (su 927.448, quindi il 21%)», esse «valgono oggi oltre 3 miliardi di euro».
«Gli immigrati ci danno risorse importanti – puntualizza pertanto Boeri – Noi dreniamo risorse perché non eroghiamo prestazioni. È un drenaggio documentato e le risorse potrebbero essere utilizzate per investire su politiche dell'integrazione degli immigrati».

Domenico Carelli

(Foto: inps.it)


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