Istat, Rapporto 2015: irregolare più di un occupato su dieci
Economia Umbria

Istat, Rapporto 2015: irregolare più di un occupato su dieci

mercoledì 20 maggio, 2015

ROMA, 20 MAGGIO 2015 - Dal Rapporto annuale dell'Istat, che fotografa La situazione del Paese, emerge che sul piano del mercato del lavoro più di un occupato su dieci è irregolare (12,6% per il 2012).[MORE]

In generale, il tasso di occupazione in Italia «cresce, ma al di sotto della media europea (+0,2 punti), attestandosi al 55,7%»: l’«unica classe di età con gli occupati in costante crescita è quella degli ultracinquantenni», con un tasso di occupazione pari al 54,8%; mentre i più giovani appaiono i più penalizzati dalla recessione, si rileva una contrazione di 46mila posti (-4,7%) per gli under 25 e di 14 mila posti per gli under 35 (-2,9%). La disoccupazione si conferma una «trappola» da cui è difficile uscire, così come il lavoro atipico: dati aggiornati al 2014, chi è «alla ricerca di un'occupazione lo è in media da 24,6 mesi», «da 34 mesi se ricerca il primo impiego»; oltre due milioni invece gli scoraggiati tra il totale degli inattivi.

Riguardo all’occupazione femminile, per l’Istituto nazionale di statistica, «ha avuto un andamento altalenante»: anche se in salita nel 2014, «la quota di occupate continua a essere molto bassa (il 46,8%), di 12,8 punti inferiore al valore medio Ue»; inoltre, la quota di famiglie in cui la donna è l’unica a essere occupata «continua ad aumentare» (il 12,9% nel 2014 contro 12,5 del 2013 e 9,6 del 2008).

I livelli di occupazione riflettono altresì i «divari territoriali»: «la crescita dell’occupazione - si legge nel report - riguarda soltanto il Centro-nord, mentre il Mezzogiorno accusa una perdita di mezzo milione di occupati dall’inizio della crisi (-9,0%). Il calo nell’ultimo anno fa scendere il tasso di occupazione del Mezzogiorno al 41,8% (-0,2 punti), mentre l’indicatore torna a crescere nelle altre ripartizioni (+0,7 e +0,2 punti, rispettivamente al Centro e al Nord».

Per quanto concerne gli stranieri, non sono stati risparmiati dagli effetti della crisi: anche se in aumnetoil numero degli occupati negli ultimi sei anni considerati, (604 mila in più, il 35,7%), « il relativo tasso di occupazione segna un saldo negativo (-8,5 punti percentuali) attestandosi al 58,5% nel 2014. Nell’ultimo anno, tuttavia, l’indicatore in Italia è tornato a salire, con un incremento di 0,2 punti percentuali dovuto esclusivamente alla componente femminile: si segnala in particolare l’incremento per moldave e filippine».

Domenico Carelli

(Foto: movimentocivicosenese.it)


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