Istat: Reggio Calabria tra le citta' a "profilo verde" alto
Economia Lazio

Istat: Reggio Calabria tra le citta' a "profilo verde" alto

martedì 24 maggio, 2016

ROMA - Nel 2014 sono 16 le citta' (13,8% dei capoluoghi) che hanno un "profilo verde" alto, concentrate soprattutto in Lombardia, cui si aggiungono Prato, Terni e Matera e sei grandi comuni (Trieste, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari. In questi casi sono pari o superiori alla media la densita' sia del verde urbano sia delle aree protette.

La sola densita' di verde urbano e' elevata a Sondrio e Trento (poco meno di un terzo del territorio comunale), a Pordenone (19,2%), Potenza (14,2%), Pescara (13,5%), Gorizia (11,3%) e altri due grandi comuni (Torino e Milano, rispettivamente il 15 e il 12,6% del territorio). Lo dice l'Istat nel suo rapporto sul Verde Urbano che mette a confronto i dati del 2011 con quelli del 2014. Nel rapporto e' rilevato anche che le aree protette presentano invece una densita' consistente a Venezia e Messina (tra le citta' di maggiore dimensione demografica, dove piu' del 60% del territorio risulta tutelato per il particolare interesse naturalistico) e L'Aquila (meta' del territorio). [MORE]

Tra le citta' medio-piccole, Biella, Massa, Pisa, Andria, Villacidro e Iglesias hanno tutte piu' di un terzo della superficie in aree protette. Il territorio protetto e' invece molto contenuto in 11 capoluoghi, tra cui Milano e Padova (meno dell'1% della superficie comunale) mentre 17 ne sono del tutto privi. In una citta' su cinque oltre un quarto del verde e' patrimonio storico-culturale: tra le differenti tipologie che compongono l'aggregato del verde urbano, la componente che incide maggiormente e' infatti quella tutelata dal Codice dei beni culturali, ossia il verde storico ed i parchi, ville e giardini di non comune bellezza di interesse artistico, storico e paesaggistico. Tale componente pesa in media poco piu' di un quarto sull'estensione complessiva del verde urbano e risulta molto estesa a Matera (oltre 59 milioni di mq interamente nel parco archeologico delle chiesi rupestri, quasi l'intero verde urbano della citta') oltre che a Monza e Pordenone (70% del verde urbano totale).

Si tratta di una delle peculiarita' delle citta' italiane, infatti solo 8 capoluoghi non ne dispongono. L'insediamento antropico ne ha previsto la tutela e conservazione, consentendo l'accumulo di un patrimonio unico per estensione, bellezza e valenza storico-culturale. Il verde urbano tutelato dal Codice dei beni culturali ha un'incidenza alta su quello complessivo a Torino, Verona, Firenze e Napoli fra i grandi comuni (tra il 30 e il 45%), mentre in valore assoluto spicca la dotazione di Roma (piu' di 8 milioni di mq, come il capoluogo sabaudo). Quanto agli alberi monumentali, altra componente del verde tutelata dal Codice dei beni culturali, sono presenti in 67 citta' capoluogo mentre altre 61 dispongono di un orto botanico.

Nella composizione del verde urbano e' poi considerevole il peso delle aree boschive (incidono in media per circa il 21% sul territorio delle citta'), comparativamente piu' estese nei capoluoghi alpini (Sondrio e Trento) o appenninici (Terni, Potenza, Catanzaro e Reggio di Calabria), in Sardegna (Nuoro, Carbonia, Iglesias e Sanluri), e anche a Trieste, Salerno e Agrigento (tutte citta' con incidenze superiori al 40%).

Il verde attrezzato (14%) che include piccoli parchi con superficie pari o inferiore agli 8.000 mq, con giochi per bambini, aree cani, etc. e con diverse funzioni ricreative e di aggregazione, e' molto diffuso nelle principali realta' urbane (in oltre il 56% dei capoluoghi si supera la media), con valori assoluti compresi tra 3 e 4 milioni di mq a Torino, Padova e Venezia e punte di 6 e 10 milioni rispettivamente a Milano e Roma. I parchi, le ville e i giardini urbani di grandi dimensione (10,5%) comprendono i grandi parchi e giardini con superficie superiore agli 8000 mq. In un quarto dei capoluoghi la percentuale di queste superfici e' superiore al valore medio (tra i grandi comuni a Milano, Bologna, Roma e Verona), mentre 56 citta' non ne dispongono.

Le aree di arredo urbano, spazi verdi a valenza estetica e funzionale, create per migliorare la qualita' di vita nei contesti urbani, pesano poco piu' del 9% sul verde pubblico delle citta' ma la loro incidenza raggiunge il 40% in alcuni comuni del Mezzogiorno (Trapani, Cosenza, Lecce, Palermo, Benevento, Caltanissetta e Barletta), mentre per l'estensione spiccano Reggio nell'Emilia (piu' di 3,3 milioni di mq) e Roma (4,4 milioni). Il verde incolto (5,6%), le aree sportive pubbliche all'aperto (3,9% in media) e i giardini scolastici (incidenza media del 3,3%) anche se con superfici piu' contenute, rivestono specifiche valenze per le funzioni espletate. Un'altra importante componente del verde urbano, diffusa soprattutto in alcuni contesti territoriali, e' quella delle superfici destinate alla forestazione urbana (2%).

Si tratta di aree ad elevato valore ecologico che per estensione e ubicazione risultano adatte all'impianto di essenze arboree e al consolidamento di veri e propri boschi a sviluppo naturale in ambito urbano. Presenti nel 2014 in 33 comuni (27 nel 2011), in alcune citta' occupano anche estensioni considerevoli: rappresentano il 64% della dotazione di verde urbano del comune di Messina (piu' di 2 milioni di mq), il 41% a Verbania (quasi 1,3 milioni), e il 26,5% a Modena; quest'ultimo e' anche il comune che vi destina la piu' elevata superficie in valore assoluto (quasi 2,4 milioni di mq di bosco urbano). (Agi)


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