L'appello di Papa Francesco per gli operai della Lucchini
Chiesa e Società Toscana

L'appello di Papa Francesco per gli operai della Lucchini

mercoledì 23 aprile, 2014

VATICANO, 23 APRILE 2014- «Siate sicuri della mia vicinanza e della mia preghiera; non scoraggiatevi, il Papa è accanto a voi e prega per voi affinché quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina che non delude mai».

Queste le parole di Papa Francesco rivolte stamani agli operai della Lucchini.

Si prevedono venti giorni di pausa per la nota acciaieria di Piombino. Lo stop partirà nelle prossime 48 ore e saranno circa duemila e cinquecento le persone che perderanno il lavoro.

In risposta ad un loro video messaggio il Santo Padre non ha solo dimostrato la sua vicinanza agli operai, ma ha richiamato quanti potrebbero aiutare questi padri di famiglia chiedendo "ogni sforzo di creatività e di generosità" affinchè questi non perdano la speranza. Molti ormai, troppi, gli italiani che sono in balìa della disperazione. La disoccupazione non è un problema del singolo, ma dell'intero Paese. Le tante famiglie in difficoltà "a causa dello spreco e della crisi economica" spesso sono abbandonate alla loro tristezza, al loro dolore per non riuscire a garantire cibo e studio ai propri figli.[MORE]

L'attaccamento ai beni terreni, al proprio successo e il mettere questo al primo posto, porta l'uomo a lottare solo per il proprio benessere, per il proprio egoismo.

Ci si chiude nel proprio mondo fatto di privilegi e ricchezza, dimenticandosi del bisogno dei propri fratelli. La solidarietà è omessa perchè diventa intralcio al soddisfacimento dei propri bisogni.

Non bisogna cercare la vita tra le cose effimere, morte della terra, ma in Cristo risorto.In Lui si trova la vera speranza, la vera gioia e la vera ricchezza. Lui è vivo e la sua presenza in mezzo a noi ci aiuta a "superare la tentazione di guardare indietro, a ciò che è stato ieri, e ci spinge in avanti verso il futuro".

Papa Francesco conclude il suo appello rivolgendosi ancora una volta ai responsabili: «Per favore, aprite gli occhi e non rimanete con le braccia incrociate!».

Valeria Nisticò


Autore
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