La ragione della fede
Fantasticherie del cuore Calabria

La ragione della fede

lunedì 16 gennaio, 2017

È necessario che ognuno di noi comprenda quanto la fede sia personale e mai uguale a quella di un altro uomo. La fede è lo strumento quotidiano con il quale ci rapportiamo a Cristo Gesù. Tutto ciò fa emergere un passaggio essenziale nella vita di ogni singolo essere umano che lo porta ad agire, come ci spiega molto bene San Paolo, secondo la “ragione o analogia della fede”. Per capire è importante leggere un passo dello stesso discepolo di Dio, così come ci sollecita Mons. Di Bruno in una sua interessante riflessione sul delicato tema in questione. [MORE]

“Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia” (Rm 12,3-8).

Per assimilare meglio quanto scrive San Paolo è necessario comprendere cosa è la ragione o l’analogia della fede. Attingiamo a questo punto un pensiero da uno scritto apposito dello stesso Mons. Di Bruno: “L’analogia della fede è quell’intelligenza nello Spirito Santo che ci fa essere deduttivi, argomentativi, traendo una verità dalle altre verità. L’analogia della fede è essenziale nell’agire del cristiano. Da una verità conosciuta ne deve trarre una sconosciuta e da una verità evidente deve essere capace di giungere ad una verità meno evidente”. Da ciò si evidenzia che la fede rischia di morire senza la ragione o l’analogia della stessa. Essa si alimenta dall’intelligenza nello Spirito Santo che gli permette di essere fonte viva di altre verità o comunque di mille altre deduzioni o conclusioni che permettono di penetrare il mistero di Dio.

Il brano del vangelo sull’ emorroissa ci viene incontro per ben assimilare quanto stiamo osservando. La fede di questa donna, da dodici anni afflitta da una perdita di sangue continua, la spinge ad andare incontro a Gesù da tutti indicato come colui capace di guarire da ogni malattia. Vi è in questo caso una deduzione logica, ragionata. Se Il Figlio dell’uomo non ha alcun limite di potenza, potrà guarire di riflesso anche l’emorroissa! Mons, Di Bruno ci fa notare che questa donna è andata comunque oltre, seguendo un ragionamento più raffinato, opera evidente dello Spirito Santo che agisce in misura della fede personale acquisita.

“Questa donna vede Gesù come un fiume di acqua viva, un pozzo dal quale l’acqua fuoriesce, un fuoco sempre accesso, un sole che sempre arde e risplende. Ad un fiume non è necessario che si chieda, neanche ad un pozzo, né al fuoco e neppure al sole. Basta accostarsi, avvicinarsi. È sufficiente prendere l’acqua e si è dissetati. Basta accostarsi al fuoco per riscaldarsi”. Lei perciò tocca il mantello del Messia e guarisce. Senza l’analogia o ragione della fede, tramite la quale si è uomini nuovi, su rischia di essere adoratori di un Dio di ieri e detentori di una fede addormentata e senza nuovi confini. Così si ferma la storia e si mortifica l’uomo.

 Egidio Chiarella
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