"Legge di Stabilità": obiettivi e numeri di una manovra da 36 miliardi
Economia Lombardia

"Legge di Stabilità": obiettivi e numeri di una manovra da 36 miliardi

domenica 19 ottobre, 2014

MILANO, 19 OTTOBRE 2014“Legge di Stabilità: 18 miliardi di tasse in meno”. Questo lo slogan voluto dal premier Matteo Renzi nel presentare la manovra finanziaria 2014-2015 approvata dal Consiglio dei ministri. Una manovra da 36 miliardi, e non 30 come inizialmente preventivato, che come riportato nel documento programmatico di bilancio si muove «in linea con la strategia dell’Unione Europea sulla crescita e l’occupazione».

Diverse le misure adottate, per una finanziaria nuova, ma che persegue un obiettivo vecchio: il rilancio del Paese. In materia di liberalizzazione del credito e di accesso al mercato dei capitali, l’obiettivo primario è aumentare le possibilità di finanziamento soprattutto delle piccole e medie imprese. Altro tema caldo è quello del “Fisco”, dove si punterà al raggiungimento di una necessaria semplificazione mediante l’attuazione della Delega Fiscale. Quest’ultima avrà la duplice funzione di una riduzione strutturale della pressione fiscale per le famiglie e le imprese e al contempo servirà per una progressiva crescita.

L'altra parola chiave è “occupazione”. L’ormai “celebre” Jobs Act, più volte rilanciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si propone una rapida risposta alla gestione delle attività produttive, con una immediata ricaduta sugli investimenti interni ed esteri. Il tutto al fine di diminuire un tasso di disoccupazione allarmante pari al 12,3%, dato che diventa ancora più preoccupante se si considera che il tasso di disoccupazione giovanile è del 44,2%. Queste, per sommi capi, le linee guida della finanziaria 2014-2015 che come detto ha il suo fiore all’occhiello nei 18 miliardi di tagli alle tasse. Soldi equamente ripartiti tra taglio Irpef e Irap, agevolazione alle imprese per assunzioni a tempo indeterminato e rispettivi incentivi triennali, detrazioni per le famiglie, interventi a supporto delle partite Iva, credito d’imposta per favorire gli investimenti in ricerca e innovazione. Ma quali sono in dettaglio i numeri e da dove vengono ricavate le coperture finanziarie?

Fonte principale di entrate sarà la spending review dalla quale il governo conta di ricavare 15 miliardi: 6,1 dallo Stato, 2,7 dal dl Irpef, 4 dalle Regioni (che non dovrebbe tuttavia intaccare il Fondo Sanitario Nazionale come paventato nelle prime ore della manovra), 1,2 dai Comuni e 1 dalle Province. Altra decisione considerevole è l’aumento del deficit di 11 miliardi. Sono poi previste entrate dalla lotta all’evasione (3,8 mld), dalle rendite (3,6mld), dalle slot machine (1mld), dalla riprogrammazione (1mld), della banda larga (600mln).

I provvedimenti appena riportati puntano, per l’appunto, al rilancio della crescita del Paese. Ecco allora quali sono le “uscite” previste dalla manovra finanziaria 2014-2015 licenziata dal governo Renzi.

BONUS - Innanzitutto la stabilizzazione del bonus da 80 euro con 9,5 mld. Tuttavia, tale bonus, introdotto nello scorso maggio dal decreto Irpef, diventerà “credito di imposta”, ovvero diventeranno uno sgravi in busta paga.

PIANO OCCUPAZIONE - Le novità riguardevoli che interessano il piano occupazionale sono: il taglio di 5 miliardi sulla componente lavoro Irap, che verrà cancellata; gli incentivi triennali per i contratti a tempo indeterminato pari a 1,9 mld; l’eliminazione di nuove tasse pari a 3mld.

PARTITE IVA - Alleggerimento delle partite Iva a basso livello di reddito, con una riduzione di 800 milioni di euro per 900 mila contribuenti che in questo modo dovrebbero avere uno sconto medio di quasi 900 euro all’anno.

FAMIGLIE – Stanziati 500 milioni di euro per il fondo “Social card” al fine di sostenere le famiglie. Previsto anche un sostegno economico per i figli fino al terzo anno di età. Inoltre, per i nuclei familiari più numerosi è in arrivo l’esenzione dei ticket, ma in questo caso la riforma sarà definitiva entro fine anno.

RICERCA e SVILUPPO – Risorse pari a 300 milioni per gli investimenti in ricerca e sviluppo, dove è previsto per le imprese il “patent box”, ovvero un meccanismo di sostegno ai brevetti con agevolazioni sui guadagni.

AMMORTIZATORI SOCIALI – Il Jobs Act definito dal governo prevede lo stanziamento di 1,5mld per gli ammortizzatori sociali.

PATTO STABILITA’ PER I COMUNI – Ai Comuni, che richiedono il rinvio dell’obbligo del pareggio di bilancio al 2017, viene dato lo spazio di 1 miliardo per investimenti.

GIUSTIZIA - I tribunali non saranno più a carico dei Comuni ma dello Stato, che con la legge di Stabilità stanzia 250 milioni di euro per le spese.

TFR – Misura concepita per incrementare i consumi, il Trattamento di fine rapporto, previsto dalla manovra, sarà sostenuta con un fondo di garanzia da 100 milioni ed ha ricevuto l’ok dalla banche. Sarà volontario e riguarderà solo i lavoratori dipendenti del settore privato, con esclusione dei lavoratori domestici e agricoli, che abbiano un rapporto di lavoro da almento sei mesi presso la stessa azienda. Inoltre non potrà essere richiesto dai dipendenti di aziende sottoposte a procedure concorsuali o dichiarate in stato di crisi. L’anticipo del Tfr sarà disponibile da marzo ma sarà senza sconti sulle tasse. La tassazione applicata sarà infatti quella quella ordinaria, la quota del Tfr quindi si sommerà alla retribuzione mensile ai fini Irpef.[MORE]

ROMA e MILANO - Sono stati stanziati 150 milioni di euro per Roma Capitale e per Milano per l'Expo. 

(Vignetta in copertina e in photogallery realizzata da Olimpia De Angelis)

Giovannia Maria Elia

 


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