Lisa Dawn Anderson, la musica è prima di tutto passione
Cultura e Spettacolo Campania

Lisa Dawn Anderson, la musica è prima di tutto passione

martedì 15 novembre, 2011

 NAPOLI, 15 NOVEMBRE 2011 - Nell’universo discografico contemporaneo esiste un solo dio, il business, celato vigliaccamente dietro il falso paravento del talento, una parola talmente inflazionata da divenire parte integrante del gergo televisivo dei reality.

Un talento troppo spesso individuato forzatamente e poi spremuto fino all’estrema conseguenza, la depressione.[MORE]

In un contesto così cinico è sempre più raro imbattersi in un artista che sappia godere innocentemente della propria passione, spinta solo dall’irrefrenabile esigenza di gridare le proprie emozioni, e che magari sappia ancora imbarazzarsi per un sincero complimento.

È questo privilegio che si avverte condividendo qualche momento con Lisa Dawn Anderson, ascoltando le sue canzoni o conversando con lei, sui suoi sogni, i suoi interessi, la sua musica, il tutto sempre presentato dal suo largo, indelebile, sorriso.

Lisa è una giovane cantante e cantautrice canadese, originaria di Calgary. Attualmente vive ad Ávila, in Spagna, dove lavora come ausiliare di conversazione di francese, però senza trascurare mai per troppo tempo la sua musica.

Cosa rappresenta per te l’Europa, una semplice casualità oppure un’opportunità, nel presente, ma anche per il tuo futuro?
All’università studiavo francese e spagnolo, quindi ho sempre avuto l’intenzione di venire a lavorare almeno un anno in Europa. E adesso che mi trovo qui, non mi dispiacerebbe restare.
Mi racconti il tuo primo approccio alla musica?
La verità è che iniziai a cantare quando ero molto piccola. A due anni vidi il film della Sirenetta e ne rimasi folgorata, trascorrevo ore ed ore a cantare quella canzone: puoi chiedere ai miei cugini, alle mie sorelle…
Ancora se ne ricordano?
Ancora mi prendono in giro…
Ho cantato nei cori della scuola, della chiesa anche. E poi una volta mia madre trovò un’insegnante di canto per mia sorella. In quel periodo mia sorella era abbastanza lunatica, quindi quando tornò dalla prima lezione e disse che le piaceva, per mia madre fu un sollievo perché pensò che finalmente avesse trovato qualcosa che le potesse interessare. Però mia sorella la settimana successiva aveva cambiato idea. Allora mia madre, che già aveva pagato per un anno intero, mi domandò: Lisa, vorresti andarci tu? Ed io: perché no?! E così rimasi con questa insegnante dai 14 ai 18 anni, e oggi è una mia cara amica: mi ha aiutato molto, sia come cantante che come cantautrice.
Ascoltandoti, si ha l’impressione che tu sia una persona che si rapporta alla vita con estremo entusiasmo, lanciandosi in ogni sfida senza paura. Questo ti aiuta anche con la musica, ad esempio quando ti esibisci in pubblico, di fronte alla gente?
Penso di sì. All’inizio sono sempre nervosa, poi mi ricordo che sto facendo qualcosa che amo e quindi mi rilasso.
Di recente c’è stato il tuo primo concerto in Europa, giusto?
Sì, a maggio, ad Ávila.
Com’è stato confrontarti ad un pubblico un po’ diverso da quello a cui eri abituata in Canada?
Ero molto agitata, non so bene perché, forse per il fatto di dover parlare in spagnolo e poi cantare in inglese. Però allo stesso tempo era molto divertente. Mi ricordo, ad esempio, che ad un certo punto stavo presentando una mia canzone, che è una specie di ninna nanna. Però non ricordavo il termine spagnolo e così cercai di spiegarlo con altre parole: “la prossima canzone è una di quelle canzoni che si cantano ai bambini per farli addormentare…” E in quell’istante, tutto il pubblico, insieme, ha pronunciato quell’espressione che mi sfuggiva. Ed io: “sì, quella! Di nuovo!” E tutti a ripeterla un’altra volta. È disarmante avere questa capacità di parlare a tanta gente allo stesso tempo.
E queste esperienze influenzano ciò che scrivi?
Sicuramente, perché io scrivo della mia vita, l’unica cosa che conosco.
In effetti i tuoi testi sembrano molto intimistici, eppure la tua voce li rende potenti, accessibili a chiunque ti ascolti…
Grazie…
Ci sono dei momenti particolari della giornata in cui ti fermi per lavorare ai tuoi testi?
Mi piacerebbe essere una di quelle persone in grado di sedersi e cominciare a scrivere, di getto, ma con me non funziona così: non so mai quando arriva l’ispirazione. Quando iniziai, ad esempio, vivevo con i miei genitori e spesso mi capitava di isolarmi, all’improvviso, per rincorrere un’idea. Mia madre lo capiva, mi diceva “ok, ti lascio sola”, però mi rendo conto che per chi non scrive può sembrare un atteggiamento un po’ eccentrico.
Scrivi in inglese, principalmente?
Sì, però ho anche due canzoni in francese e sto lavorando per creare qualcosa in spagnolo.
E se dovessi immaginare l’accompagnamento ideale per le tue canzoni, quale strumento senti più vicino alla tua musica?
Decisamente il piano. Ho più esperienza col pianoforte rispetto alla chitarra, ed inoltre mi affascina quel suono così accogliente, che ti fa sentire protetta dalla melodia anche quando sei sola.
Dove ti eserciti, in casa? I tuoi coinquilini non si lamentano?
L’anno scorso cercavo di farlo quando loro non c’erano. E quest’anno vivrò solo con una ragazza, che mi ha assicurato che per lei non sarà un problema.
Vedremo se dura o se alla fine ti caccerà di casa…
Vedremo…
Sei una critica severa con te stessa?
Sì, sempre, con quello che scrivo e anche con le mie registrazioni: penso sempre che avrei potuto fare meglio, non riesco mai ad essere pienamente soddisfatta di quello che faccio.
La tua famiglia, i tuoi amici, ti sostengono in quello che fai? Almeno per poter dire un giorno, quando sarai famosa, “io la conosco da quando era piccola e se ne andava in giro per casa cantando la canzone della Sirenetta”…
Sì, i miei genitori mi hanno sempre appoggiato; e anche i miei amici. O magari non mi hanno mai detto la verità perché sono educati…
Mi sembrerebbe inverosimile…
Ti sei già prefissata qualche obiettivo specifico per la tua carriera musicale? Come, ad esempio, non so, registrare negli studi di Abby Road, o forse qualcosa di più frivolo, baciare sulle labbra Madonna sul palco degli MTV Music Awards, diventare la nuova Shakira… che te ne pare di questo futuro che ti ho prospettato?
Fantastico, non vedo l’ora di realizzarlo…
No, sul serio…
Quest’anno cercherò di esibirmi il più possibile in pubblico e di registrare in studio, con un amico, durante le vacanze di Natale. E poi, se la fortuna mi assiste, mi piacerebbe organizzare un piccolo tour per l’Europa, così ne approfitto anche per visitare i miei amici, sparsi un po’ ovunque. Questi sono i miei progetti musicali per quest’anno: vediamo cosa accade…
In bocca al lupo allora, e grazie!
Grazie a te.

Potrete trovare news, canzoni, video e foto di Lisa Dawn Anderson sul suo sito personale www.lisaandersonmusic.com

 

Maurizio Grimaldi


Autore
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