Malasanità in Italia: record negativo della Calabria, quello positivo della Sardegna
Salute Sardegna

Malasanità in Italia: record negativo della Calabria, quello positivo della Sardegna

martedì 25 ottobre, 2011

CAGLIARI, 25 OTTOBRE 2011- Dall'aprile 2009 al 30 settembre 2011, sono 470 i casi di malasanità documentati in Italia, dei quali 329 hanno avuto come tragico esito il decesso del paziente.[MORE]

Il record è in Calabria con 78 decessi e 97 casi di presunti errori, a seguire la Sicilia a 51, poi il Lazio (32), Puglia (31) e Campania (29). Tra i 30 e i 20 casi si sono attestati in Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, e Liguria. I numeri scendono decisamente in Valle D'Aosta (10), Piemonte (9), Abruzzo (7), Umbria (4), Marche, Basilicata e Friuli Venezia Giulia (3).

I dati emergono dai lavori della Commissione parlamentare d'Inchiesta sugli errori in campo sanitario attualmente presieduta dal deputato Leoluca Orlando dell’Idv. Da settembre 2010 a settembre 2011 la Commissione è infatti intervenuta 228 volte. In un solo anno sono stati oltre 200 gli episodi di presunta malasanità che potrebbero aver causato la morte di 166 pazienti. Gli episodi di malasanità non sempre sono imputabili all’errore medico, tra le cause anche disservizi, le carenze strutturali e l’inadeguatezza delle strutture. Orlando nel presentare i dati ha spiegato che se gli "operatori provvedessero o avessero provveduto a denunciare spontaneamente anomalie e disfunzioni, molti casi potrebbero o potevano essere evitati".

Ma ha continuato Orlando è anche il fenomeno "di selvaggio spoil system" che rischia di spingere l'operatore sanitario a non "creare problemi al manager o al politico che procede alla nomina e a non preoccuparsi quindi di provvedere, in condizioni di sicurezza per sé e per i pazienti, lo svolgimento della propria attività istituzionale". Aldilà del preoccupante quadro illustrato, Leoluca Orlando, traccia un bilancio positivo sui lavori del gruppo da lui guidato: “A due anni dall'effettivo inizio della sua attività di inchiesta, possiamo tracciare un bilancio molto positivo degli effetti prodotti dalla Commissione. In primo luogo la nascita e la crescita della consapevolezza che la tutela della salute, prevista dall'articolo 32 della Costituzione, sia un diritto per i cittadini ma anche un dovere per gli operatori sanitari, da noi continuamente invitati a rivendicare l'esigenza di essere posti nelle migliori condizioni di operare”.

Record in positivo va alla Sardegna, dove in due anni e mezzo non sono stati segnalati casi di errori sanitari. Soddisfatta dunque Simona De Francisci, assessore regionale alla Sanità che ha commentato: “Pur nelle difficoltà storiche della nostra sanità e in presenza di problematiche che hanno bisogno di tempo per essere risolte, é sicuramente rassicurante sapere che anche un organismo parlamentare attesti come le prestazioni sanitarie dei presidi sardi siano all'altezza delle aspettative: una certezza e una sicurezza in più per tutti quei sardi che entrano in un ospedale sapendo che saranno curati al meglio. Ora la sfida è abbattere i tempi delle liste d'attesa e ridurre la spesa farmaceutica: altri fattori indispensabili che devono concorrere al raggiungimento di una sanità di eccellenza in Sardegna”.

Sara Marci
 


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