Migranti, Merkel: "Addio Dublino, servono nuove regole"
Estero Calabria

Migranti, Merkel: "Addio Dublino, servono nuove regole"

giovedì 8 ottobre, 2015

STRASBURGO, 8 OTTOBRE 2015 - “Dobbiamo essere sinceri. Il regolamento di Dublino, nella sua forma attuale, è obsoleto”. La cancelliera tedesca Angela Merkel, intervenuta ieri al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo nel discorso congiunto con il presidente francese, Francois Hollande liquida così il trattato che regola il diritto di asilo: “Abbiamo pensato che potesse funzionare, ma vediamo ora che non può affrontare le sfide che abbiamo di fronte”, ha aggiunto, spiegando che va sostituito con un sistema “basato sulla solidarietà”. [MORE]

Merkel nel suo discorso ha insistito sul fatto che “per fronteggiare la crisi migratoria abbiamo bisogno di più Europa, non approcci nazionali”. “Le persone Le persone che cercano di arrivare non possono essere affrontate con l'isolamento e la chiusura", ha detto la leader tedesca. Un approccio negativo, anzi, creerebbe più problemi. "Ci faremmo male da soli", ha sostenuto Merkel”, ribadendo tuttavia che i migranti economici «non possono restare da noi, in modo che possiamo aiutare chi fugge dalla guerra".

“Il gran numero di rifugiati che stanno arrivando in Europa ha cambiato l'agenda della Ue. E lo farà sempre di più”. L'Unione Europea “deve cercare di fermare i flussi, affrontando le cause di queste migrazioni, che sono spesso legate ai conflitti”. In particolare “dobbiamo aiutare i Paesi vicini della Siria che ospitano milioni di profughi” e la Turchia, che “gioca ruolo cruciale. Dobbiamo dare il nostro sostegno perché accolgano le persone e combattano i trafficanti di esseri umani”, ha sottolineato la cancelliera.

L’accordo con il presidente francese Hollande, dopo lo sconto iniziale tra Berlino e Parigi sul sistema delle quote, sembra totale: "Ha ragione Angela Merkel a dire di rivedere l'accordo di Dublino perché non possiamo chiedere ai paesi che sono alle frontiere dell'Europa di pagare per tutti gli altri: perché sarebbe ingiusto e insopportabile". Quindi  “il sistema di redistribuzione dei richiedenti asilo, che va attuato rapidamente”. Hollande ha ribadito che l’Unione deve “rafforzare gli accordi di Schengen. Mettere la libertà di movimento in discussione e il ritorno delle frontiere interne sarebbe un tragico errore” e per questo motivo “i centri di identificazione dei richiedenti asilo sono la precondizione essenziale per far rispettare le nostre frontiere.

Per Hollande, infatti, la Ue “ha tardato a capire che le crisi in Medio Oriente e in Africa non sarebbero state senza conseguenze” e “non ha aiutato abbastanza chi ospitava milioni di profughi”. Anche se qui Merkel sembra meno d’accordo con il collega francese: intervenuta in serata a una trasmissione televisiva la cancelliera ha negato con decisione di aver lasciato sola l’Italia nella gestione della crisi migranti: “Non è vero. Abbiamo guardato i dati dei richiedenti asilo in Italia e in Germania dal 2012: e nel migliore dei casi, quelli in Italia erano un terzo di quelli arrivati in Germania per ciascuno di questi anni”, ha spiegato la cancelliera.

Tiziano Rugi

 


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