Milano, il punto sulle elezioni comunali 2016
Politica Lombardia

Milano, il punto sulle elezioni comunali 2016

giovedì 3 settembre, 2015

MILANO, 3 SETTEMBRE 2015 - Ad un mese e mezzo al termine di Expo 2015, crescono i dubbi e si intensificano le strategie della politica in vista delle elezioni comunali di Milano del maggio 2016. Una tornata elettorale cardine, specie per la rilevanza del capoluogo milanese sotto il riflesso della politica nazionale. Unica cosa certa (?), sino a questo momento, è la non ricandidatura dell’attuale sindaco, Giuliano Pisapia, nonostante da più parti si invochi a gran voce il coro “Giuliano, ripensaci”. [MORE]

Tra questi, negli scorsi giorni, la voce del costituzionalista Valerio Onida, peraltro già avversario dello stesso Pisapia durante le primarie del centrosinistra, nel 2010, che videro il sindaco milanese prevalere su Boeri ed appunto, Onida. «Sarebbe un peccato interrompere un’esperienza positiva, di solito è nei secondi mandati che si riesce a fare di più, perché si è acquisita esperienza» - questo il parere del costituzionalista, che ha anche escluso l’ipotesi di una sua nuova candidatura, in considerazione dell’età piuttosto avanzata.  

Ma non finisce qui. La bomba vera, la lancia il “Corsera” in un pezzo della scorsa settimana: un possibile  ripensamento di Pisapia, che a detta del vicesegretario Dem, Debora Serracchiani, è «molto più concreto di quanto si possa pensare». E si parla già di una data nella quale tale riserva sarebbe sciolta: 12 settembre.

Pd, addio primarie? Già, le primarie 2010, si diceva. Tuttavia, gli scenari politici locali e nazionali paiono profondamente ritoccati, considerata la fine dell’esperienza “arancione” e l’alleanza Pd-Sel. In questo quadro piuttosto critico, il premier Matteo Renzi, starebbe ripensando al meccanismo primarie, probabilmente temendo la mancanza di un candidato piuttosto forte che possa far perdere una partita fondamentale come quella del capoluogo meneghino. La stima del premier per Pierfrancesco Majorino, già in giunta in qualità di assessore alle Politiche sociali, non manca. Majorino, nonostante le primarie non ancora indette, aveva manifestato nel mese di luglio la propria disponibilità ad una candiadatura a primo cittadino. La sua presa di posizione fu la seconda, dopo quella di Emanuele Fiano, deputato sempre in quota Pd. Dunque, nomi autorevoli ma che, detto della stima del Premier, non convincerebbero ancora più di tanto, nell’attesa di comprendere quali saranno le strategie del Centrodestra.

A ciò si aggiungano le parole di ieri del premier riportate in un intervista radiofonica riguardo la figura del commissario Expo, Giuseppe Sala: «La decisione spetta a lui e al Pd di Milano, e per ora Sala deve lavorare sull’Expo. Comunque darà una mano al paese qualunque maglia deciderà di mettersi». Dichiarazioni che fanno riflettere, ma è chiaro al tempo stesso che abbandonare il sistema primarie, snaturerebbe sotto l’ennesimo profilo un partito sempre più con la testa al centro e lontano dagli ambienti di sinistra. Di certo per Renzi arriveranno scelte difficili, considerata anche la presunta scarsa notorietà sia di Majorino che dello stesso Fiano. Il Premier, dal canto suo, ha sempre voluto scindere le elezioni amministrative dalla tenuta del Governo, ma di fatto perdere una città come Milano può sempre suonare come un campanello d’allarme. Ed il tutto, mentre proprio a Milano, si sta tenendo, e si concluderà il 6 settembre, la festa dell’Unità targata Partito Democratico. Sempre sul fronte Pd, negli ultimi giorni pare aver preso quota il nome del vicesindaco e assessore al Bilancio, Francesca Balzani, molto gradita alla segreteria nazionale e allo stesso sindaco Pisapia.

Che fa Matteo Salvini? In casa Centrodestra, la data che conta è quella post derby. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si godranno il derby di campionato. Poi sarà la volta di un possibile incontro clou che possa definire strategie e candidato ideale per Milano. Nella rosa dei candidati, Paolo Del Debbio, presenza di spicco di Rete 4, peraltro molto cara agli ambienti leghisti (sarebbe il nuovo modello Toti), l’ex ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini e il sempreverde Maurizio Lupi, ex ministro dei Trasporti del Governo Renzi. Nomi caldi, ma nulla esclude una candidatura ancor più autorevole, tra cui proprio quella del segretario leghista. O anche, ricucire i rapporti con l’Ncd di Alfano, per un’alleanza ancor più concreta per togliere Milano al Centrosinistra.

 

foto formiche.net

Cosimo Cataleta


Autore
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