Ocse, previsioni negative del Pil italiano. Da 1,4% a 0,8%
Economia Lazio

Ocse, previsioni negative del Pil italiano. Da 1,4% a 0,8%

mercoledì 21 settembre, 2016

ROMA - 21 SETTEMBRE. Secondo l'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Pil italiano crescerà dello 0,8% nel 2016 e 2017. Le stime di crescita del Paese sono quindi diminuite e, come riporta l'Economic Outlook di settembre, il prodotto interno lordo è di 0,6 punti in meno rispetto a quello di giugno.[MORE]

Le previsioni negative non riguardano però solo l'Italia, ma l'intera economia mondiale. Anche gli Stati Uniti, infatti, “a causa dei deboli investimenti” e “nonostante i robusti consumi e la crescita dell'occupazione”, passano da una previsione di +1,8% nel 2016 e di 2,2% nel 2017 a +1,4& e 2,1%. Per il Giappone è prevista una crescita dello 0,6% quest'anno e dello 0,7% durante il 2017. Stabile la situazione della Cina e dell'India.

Secondo le stime di giugno dell'Economic Outlook, l'unico Paese interessato ad una crescita è il Brasile. Anche il Regno Unito ha avuto una revisione al rialzo nel 2016 che, però, sarà seguita da un ribasso nel 2017, passando da +2% a +1%.

L'Italia rimane però il Paese a subire il ribasso più pesante. La crescita del Pil italiano nel 2017 passa dall'1,4% allo 0,8%. Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, ha però ammesso nei giorni scorsi che le previsioni di aprile sull'andamento dell'economia dovevano essere modificate.

Per Francia e Germania le revisioni sono più moderate. La Francia passa da +1.4% a +1,3% nel 2016 e da +1,5% a 1,3% nel 2017. Le previsioni della Germania, invece, migliorano per il 2016 passando da +1,6% a +1,8%, ma peggiorano nel 2017.

L'economia dell'Eurozona è stimata in crescita dell'1,5% nel 2016 e dell'1,4% nel 2017.

Secondo gli economisti dell'Organizzazione dell'Interim Economic Outlook dichiara che nell'Unione Europea “si potrebbe fare di più per utilizzare i costi di indebitamento eccezionalmente bassi. L’applicazione del Patto di stabilità dovrebbe essere modificata per permettere un uso più favorevole della politica di bilancio.” I numeri della crescita globale, i salari e l'elevata ineguaglianza “stanno complicando ulteriormente il quadro politico, rendendo più difficile portare avanti politiche che sostengano la crescita e promuovano l'inclusione”.

Chiara Fossati

immagine da www.rete8.it


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