Omicidio Sarah Scazzi: confermato in appello l'ergastolo a Cosima e Sabrina. Otto anni a Misseri
Cronaca Puglia

Omicidio Sarah Scazzi: confermato in appello l'ergastolo a Cosima e Sabrina. Otto anni a Misseri

lunedì 27 luglio, 2015

TARANTO, 27 LUGLIO 2015 - La Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato la condanna all'ergastolo nei confronti di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana, in provincia di Taranto, strangolata dalla zia e dalla cugina e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio. Confermata anche la condanna a otto anni di reclusione per Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. Durante l'inchiesta Michele Misseri si era in un primo momento autoaccusato del delitto. [MORE]

Il dispositivo della sentenza è stato letto dalla presidente della Corte, Patrizia Sinisi (a latere Susanna De Felice più i sei giudici popolari) poco prima delle 20.30. Nella gabbia a vetro in cui c'erano Cosima e Sabrina nessuna reazione da parte della madre, mentre la figlia è scoppiata in lacrime, e nessun cenno da parte di Michele Misseri, che sedeva tra i banchi accanto al suo avvocato. Reazioni invece della gente all’uscita di Michele Misseri. Dai balconi qualcuno ha urlato “Assassino”, mentre epiteti sono stati uditi quando il furgone blindato con a bordo Cosima e Sabrina ha lasciato la sede della Corte di appello. 
 

Parzialmente riformata la sentenza della Corte di assise, Due imputati minori, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Si tratta dei parenti del fioraio Giovanni Buccolieri che disse di aver visto il sequestro della piccola. Leggermente diminuita la pena a Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato a 5 anni e 11 mesi. L'uomo era imputato di concorso in soppressione di cadavere. In primo grado era stato condannato a sei anni. Per l'avvocato Vito Russo junior, ex legale di Sabrina, la pena è stata rideterminata in 1 anno e 4 mesi. In primo grado era stato condannato a due anni per favoreggiamento personale.

La vicenda. Sono passati quasi cinque anni da quel 26 agosto 2010 quando la quindicenne Sarah Scazzi scomparve inspiegabilmente a pochi metri tra casa sua e quella della cugine Sabrina Misseri, con cui aveva in programma una gita al mare.Dopo un mese di ricerche, appelli in tv e indagini la vicenda assorbe completamente l'attenzione dei media e culmina con l'annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima in un pozzo e dell'arresto dello zio Michele Misseri in diretta sul programma Rai Chi l'ha visto? dove era ospite, in collegamento, la madre di Sarah.

Solo qualche giorno dopo Misseri, però, modifica la sua versione e coinvolge la figlia Sabrina, cugina ma anche amica del cuore di Sarah. Poi di nuovo smentisce la partecipazione della figlia nel delitto, ma Sabrina finisce comunque in carcere. Con lei nei mesi successivi anche la madre e zia della vittima Cosima Serrano. Secondo la tesi dell'accusa Michele in sostanza si sarebbe inventato di sana pianta la ricostruzione del delitto solo per coprire figlia e moglie. La Corte di Assise di Taranto, il 20 aprile 2013, conferma questa ricostruzione dei fatti condanna all'ergastolo Sabrina Misseri e la madre, infliggendo 8 anni di reclusione a Michele Misseri per soppressione di cadavere, reato quest'ultimo riconosciuto anche alle due donne.

Alla base di tutto, sempre secondo l'accusa, uno stretto rapporto tra Sabrina e Sarah che si era via via trasformato in conflittuale, con i litigi tra le due ragazze, sino a sfociare in avversione e gelosia. Sabrina soffriva una sorta di complesso: si vedeva rifiutata e respinta dai ragazzi, e allo stesso tempo si accorgeva delle attenzioni da loro rivolte alla più giovane Sarah. Così al culmine di un litigio la gelosia sarebbe stata la molla che quel pomeriggio avrebbe spinto Sabrina ad uccidere la cuginetta, aiutata dalla madre.

Tiziano Rugi

Foto: Stampa.it


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