Operazione "Wasteland", la Guardia di Finanza di Brindisi scopre truffa ai danni dell'Inps
Cronaca Puglia

Operazione "Wasteland", la Guardia di Finanza di Brindisi scopre truffa ai danni dell'Inps

lunedì 30 marzo, 2015

BRINDISI, 30 MARZO 2015 - Nel corso delle prime ore di questa mattina, la Guardia di Finanza della Compagnia di Francavilla Fontana ha eseguito l’ordinanza emessa, su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, con cui è stata applicata la misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori, di un consulente del lavoro e di un dottore commercialista, e dell’obbligo di dimora nei confronti di quattro rappresentanti di società cooperative agricole, ritenuti gravemente indiziati del delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe in danno dell’Istituto Nazionale previdenza Sociale.

L’articolato sodalizio criminoso aveva ideato e condotto per molti anni un sistema di fraudolento arricchimento personale, fondato sulla costituzione, a ripetizione, di società cooperative fittizie, in apparenza dedite allo svolgimento di attività agricole, ma in realtà aventi l’unico scopo di far conseguire indebitamente a falsi braccianti ed a carico dell’Inps le prestazioni previdenziali di legge (indennità di disoccupazione agricola, indennità di malattia, indennità di maternità, assegni familiari).[MORE]

A tale scopo le cooperative dichiaravano falsamente di avere avviato l’attività di coltivazione di terreni (di cui spesso non avevano neanche la disponibilità), denunciando altrettanto falsamente l’avvenuto impiego di operai agricoli per un periodo superiore a 50 o a 100 giornate lavorative ciascuno, secondo la prestazione previdenziale da richiedere, consentendo così ai finti braccianti di percepire indebitamente le provvidenze, parte delle quali veniva dai fruitori corrisposta ai capi ed organizzatori dell’associazione.

La continua costituzione di sempre nuove società cooperative, con il determinante contributo dei professionisti, aveva lo scopo di ostacolare gli accertamenti amministrativi da parte della “Task Force agricoltura”, istituita presso la Direzione Regionale Puglia dell’Inps proprio allo scopo di fronteggiare efficacemente il dilagante fenomeno dei c.d. “falsi braccianti”.

L’Inps ha patito un danno patrimoniale di rilevante gravità, pari a oltre 3 milioni di euro con riguardo ai soli ultimi cinque anni; l’avvio delle indagini, peraltro, ha determinato il blocco dell’erogazione di ulteriori prestazioni per gli anni 2013-2014, così impedendo l’ulteriore depauperamento dell’Ente nella misura di circa un milione di euro. Inoltre, grazie alla collaborazione attivata fra la suddetta “Task Force” dell’Istituto e la Guardia di Finanza è stato possibile porre le basi per il recupero del maltolto (già oggi, infatti, è iniziata anche l’esecuzione del sequestro preventivo di tutti i beni dei membri dell’associazione illecita per un valore complessivo pari a circa 3.200.000,00 euro).

Gli indagati principali, fra i quali è stata dimostrata dagli inquirenti la sussistenza di un saldo e costruttivo patto d’azione comune, risiedono in Torre Santa Susanna e in Erchie, e nel primo di tali Comuni avevano stabilito la propria base operativa, tutto transitando attraverso lo studio del consulente del lavoro, impegnatosi per molti anni nella predisposizione delle pratiche utili per conseguire i risultati illeciti finali, in alcuni casi pure eseguendo lui stesso personalmente singole truffe in concorso.

Due commercialisti (uno solo dei quali sottoposto alla misura cautelare perché, a differenza dell’altro, attualmente ancora attivo, con certezza, nell’organizzazione), creavano le condizioni utili affinché il consulente del lavoro potesse avviare le necessarie pratiche amministrative e perché ciascuna delle predette cooperative potesse emettere fatture a “copertura” delle operazioni illecite eseguite; uno di loro si occupava anche del reclutamento di persone da utilizzare quali prestanome per la costituzione delle cooperative.

L’amministrazione delle Cooperative veniva attribuita a delle “teste di legno” al solo scopo di non far formalmente comparire i due fratelli organizzatori del business (il maggiore dei quali già ben noto all’Autorità giudiziaria per i suoi molteplici precedenti penali, anche della stessa indole di quelli ora in contestazione).

L’associazione operava almeno a decorrere dall’anno 2005, e la parziale cessazione della sua attività è stata determinata esclusivamente dall’intervento repressivo in corso, anticipato dall’esecuzione di molteplici perquisizioni personali e locali nei confronti di quindici indagati e di sette società nel corso del mese di febbraio 2013, e da centinaia di atti d’assunzione di informazioni in sede amministrativa e penale, da numerosi sopralluoghi e da plurime acquisizioni di atti presso Uffici pubblici.

Sono indagate 34 persone fisiche ed una società, chiamata a rispondere dell’illecito amministrativo derivante dal delitto di truffa aggravata in danno dell’Ente pubblico. Sono stati individuati complessivamente 510 falsi braccianti, la cui posizione è oggetto di valutazione da parte della Procura della Repubblica.  Ulteriori investigazioni sono tutt’ora in corso di svolgimento.

(fonte: https://salastampa.gdf.it)

Massimo Alligri


Autore
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