Orestea, la più grande rivoluzione intellettuale in scena con il Teatro di Calabria
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Orestea, la più grande rivoluzione intellettuale in scena con il Teatro di Calabria

sabato 7 luglio, 2018

Catanzaro, 7 Luglio -  ‘L’Orestea è l’unica trilogia, l’unico insieme di tre tragedie, che ci è pervenuto dal teatro greco classico. Rappresentarle in maniera integrale tutte e tre sarebbe stato impossibile, abbiamo scelto, quindi, di rappresentare la prima sera una sintesi delle prime due tragedie, Agamennone e Coefore, e la seconda sera la terza tragedia, Eumenidi. La tragedia greca apparentemente sembra soltanto opera artistica, cioè di letteratura, ma è anche, e forse essenzialmente, opera di filosofia, quella filosofia che tra il VI e il IV sec. a.C. ha permesso la più grande rivoluzione intellettuale che sia mai intervenuta nell’ambito del cervello umano, il passaggio dalla condizione arcaica, cioè tribale, alla realtà della polis, cioè dell’associazione che non si basa più sul sopruso, sull’ingiustizia, ma si basa su determinati diritti. In Grecia, ad Atene, avviene questo miracolo. Questa nuova realtà mentale può essere immessa nella società solo se accettata e condivisa, ecco perché nasce il teatro. Solitamente la tragedia fa riferimento a un fatto comunemente accettato, il Mito, ciò che è accaduto veramente, da cui si ricavano una serie di discendenze che fanno capire come l’obbedienza alla legge arcaica porta al male e alla distruzione della società e invece il passaggio verso la polis porta al bene, questo è il senso di ogni tragedia greca, questo è il senso profondo dell’Orestea’. Così il professore Luigi La Rosa, che ha curato la riduzione, aveva introdotto, la settimana scorsa durante la presentazione, la messa in scena dell'opera a cura del Teatro di Calabria all'Auditorium Casalinuovo di Catanzaro.
Giovedì sera è andata in scena la prima parte, Agamennone e Coefore, che rappresentano l'irrazionalità del mondo arcaico, la seconda parte, Eumenidi, che rappresenta la razionalità delle istituzioni della polis, sarà inscenata giovedì prossimo.
I numerosi applausi a scena aperta hanno evidenziato l'alto gradimento del numeroso pubblico presente in sala, che ha seguito con grande attenzione e in religioso silenzio, ed il caloroso e lungo applauso finale ha decretato l'ennesimo successo di questa compagnia magistralmente diretta dal professore Aldo Conforto.
Nella prima tragedia, Agamennone, sovrano di Argo, al ritorno dalla guerra di Troia, viene ucciso insieme a Cassandra, principessa troiana fatta da lui schiava, dalla moglie Clitennestra in quanto colpevole di aver sacrificato la loro figlia Ifigenia per propiziarsi gli dei alla partenza per la guerra.
L'impatto emozionale del pubblico con l'opera è immediato grazie alla straordinaria interpretazione del monologo della vedetta, che da anni attende il ritorno di Agamennone da Troia, da parte di Aldo Conforto. Personaggio fondamentale in questa fase è il coro degli anziani notabili, Liano Cosentino, Mario Sei, Lorenzo Costa, Domenico Polizzi, che, dapprima, dubita dell'imminente ritorno della spedizione vittoriosa, successivamente, nonostante il ritorno del loro sovrano, ha un terribile presentimento di morte, e, infine, maledice Clitennestra ed il suo amante Egisto, Paolo Formoso, per l'omicidio del loro re. Buona la performance di Bunty Andrea Giudice nei panni dell' Araldo che annuncia l'arrivo di Agamennone. Il punto più alto si raggiunge con la struggente interpretazione di Cassandra, Mariarita Albanese, che coinvolge i presenti nell'estasi profetica che le fa prevedere che sia lei che Agamennone saranno uccisi. Nel ruolo del sovrano di Argo una garanzia come Salvatore Venuto. Una menzione speciale va ad Alessandra Macchioni che riesce a far arrivare tutto l'odio covato per anni, l'astuzia e la ferocia di Clitennestra che culminano con la vendetta, la giustizia del mondo arcaico.
Nella seconda tragedia, Coefore, Oreste, dieci anni dopo l'uccisione di suo padre Agamennone, torna ad Argo per vendicarlo uccidendo sua madre Clitennestra ed il suo amante Egisto.
In questa seconda parte, straordinaria è l'interpretazione di Oreste, Salvatore Venuto, capace di trasmettere tutto il dolore di un figlio sconvolto che si trova davanti alla scelta di uccidere sua madre o non farlo, mancando di rispetto al proprio padre. Grande conferma, l'ormai sempre più brava, Marta Parise, che nel ruolo di Elettra, sorella di Oreste, ha dimostrato tutte le sue doti interpretative. Particolarmente apprezzata nella scena in cui , accompagnata dalle Coefore, Faustina Bagnato, Alba Maria Citriniti, Maria Rita Guaragna, incontra, davanti alla tomba di suo padre, dopo tanti anni, suo fratello. Insieme all'eccellente Alessandra Macchioni, Clitennestra, ed al bravissimo Paolo Formoso, Egisto, da segnalare una commovente Anna Maria Corea, nel ruolo dell'anziana nutrice di Oreste, nel momento in cui gli era giunta la falsa notizia che egli era morto.
Immenso Aldo Conforto che, oltre ad aver diretto magistralmente, ad aver incantato con la sua interpretazione, ha anche curato personalmente i pregevoli costumi.
La perfetta riuscita non sarebbe stata possibile senza la collaborazione del Service Audio/Luci di Idea Giovane, il Trucco di Dalila Imperiale ed il Progetto Grafico di Elena Bitonte. [MORE]
Il Teatro di Calabria, passione che sposa competenza e professionalità. Un dono per l'intera regione che merita di essere sostenuto. Non mancate giovedì 12 Luglio alla terza tragedia, Eumenidi. Auditorium Casalinuovo ore 21:00.
Saverio Fontana


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