Oriolo (CS), convegno sulle malattie della prostata e le infezioni urologiche
Salute Calabria

Oriolo (CS), convegno sulle malattie della prostata e le infezioni urologiche

mercoledì 16 aprile, 2014

ORIOLO (CS), 16 APRILE 2014 - Il 60% degli italiani con più di sessanta anni soffre di una patologia urologica. Dopo i quarantacinque anni, infatti, in concomitanza a cambiamenti ormonali, che determinano una nuova fase di crescita della prostata, si registra un notevole picco d’insorgenza di tali disfunzioni, dall’ipertrofia prostaticabenigna al tumore della prostata. Questa patologia ha avuto negli ultimi anni una crescente incidenza in tutto il mondo occidentale.

Proprio di malattie della prostata e infezioni urologiche si è discusso nei giorni scorsi in un convegno, tenutosi al Teatro “Valle” di Oriolo (Cs), con il patrocinio dell’Ordine Provinciale Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bari, del Comune di Oriolo e del Rotary International (Distretto 2100- Trebisacce). Il lavoro preparatorio, fatto dalla segreteria organizzativa a cura del prof. Vincenzo Toscani e della dott.ssa Antonella Accattato, è stato premiato da una numerosa e qualificata presenza di pubblico, proveniente da tutto l’Alto Jonio e dalla Puglia.

Hanno dato il saluto ai convenuti e ai relatori il sindaco Colotta e la presidente del Rotary dott.ssa Triolo, con l’immancabile, amara riflessione, sulle condizioni di incertezza e precarietà in cui versa la complessa macchina sanitaria regionale locale.

La prima relazione è stata quella del dott. Salvatore Telari, Medico Chirurgo Specialista in Urologia e Andrologia, promotore dell’evento. Tutt’altro che casuale la scelta di realizzare il convegno nella piccola comunità di Oriolo. Il dott. Telari, il cui nonno Salvatore ha comandato la stazione delle Guardie Forestali di Oriolo dal 1950 al 1962, ha voluto porgere a distanza di oltre cinquant’anni un duplice omaggio: alla memoria del nonno e alla comunità che l’ha accolto.

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Dopo l’esaustivo intervento del dott. Telari, che ha parlato dell’Ipertrofia prostatica benigna e del tumore prostatico, sono intervenuti il dott. Enrico Lavelli Medico Chirurgo Specialista in Andrologia e Microbiologia, la dott.ssa Lucia Divenuto Medico Chirurgo Specialista in Urologia; moderatore il dott. Francesco Fiordalisi Specialista in Dermatologia e Malattie veneree.
Nel corso del convegno sono state illustrate le patologie più frequenti (infiammazioni della prostata, batteriche e abatteriche, IP ipertrofia prostatica benigna, tumore prostatico) con l’iter diagnostico da seguire - in un’ottica di approccio preventivo -difronte all’insorgere dei primi disturbi alle vie genito-urinarie. Sono state affrontate anche le molteplici terapie farmacologiche, ormonali, antinfiammatorie, nonché le tecniche chirurgiche (convenzionali e mini-invasive) in caso di necessitàe di degenerazione della disfunzione. Lo screening iniziale può essere fatto semplicemente con un prelievo del sangue, dosando il PSA, (Prostate Specific Antigene) in caso di positività, è necessario procedere a ulteriori accertamenti specialistici qualil’uroflussometria e l’esplorazione digito-rettale per un esame più approfondito, consentendo una più minuziosa analisi e conoscenza dell’entità e dello stadio della malattia.



Grazie ai progressi dell’urologia, sia in ambito diagnostico sia terapeutico, la qualità della vita dei soggetti affetti da patologie uro-genitali è nettamente migliorata, con una conseguente significativa diminuzione dei disagi, che possono derivare da tali disturbi. È importante consultare lo specialista all’insorgere dei primi sintomi e intervenire tempestivamente sulle patologie per bloccare in tempo processi infiammatori o degenerativi. Tuttavia, nonostante i progressi in ambito medico-scientifico, è ancora ampiamente diffuso negli uomini un atteggiamento di reticenza, talvolta di vero e proprio disagio, nell’adottare volontariamente e serenamente le più semplici misure di prevenzione. Un comportamento ben lontano da quello delle loro compagne che, in caso di disturbi urogenitali, ricorronoa una consulenza specialistica in modo più risoluto e consapevole.

Quest’abitudine comportamentale e culturale maschile si traduce, in termini percentuali, in un dato tutt’altro che incoraggiante: il 70% degli over 50 non ha mai fatto l'esame del Psa.
Se si considera inoltre che negli ultimi 30 anni si è registrato un considerevole aumento del tumore del testicolo inragazzi tra i 16 e i 24 anni, si comprende quanto sia importante adottare e intensificare, oggi più che mai, misure e iniziative di sensibilizzazione per la prevenzione di tali disturbi.

(notizia segnalata da Antonella Accattato)

 


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