Papa Francesco: L'Europa, una famiglia di popoli
Chiesa e Società Calabria

Papa Francesco: L'Europa, una famiglia di popoli

martedì 25 novembre, 2014

 25 NOVEMBRE 2014 - Un lungo discorso quello di Papa Francesco, oggi a Strasburgo, sede del Parlamento europero, discorso ricco di temi, di spunti di riflessione, discorso interrotto da diversi applausi
Il primo ricordo è stato per Giovanni Paolo II. Ha detto il pontefice: “La mia visita avviene dopo oltre un quarto di secolo da quella compiuta da Papa Giovanni Paolo II. Molto è cambiato da quei giorni in Europa e in tutto il mondo. Non esistono più i blocchi contrapposti che allora dividevano il continente in due e si sta lentamente compiendo il desiderio che «l'Europa, dandosi sovranamente libere istituzioni, possa un giorno estendersi alle dimensioni che le sono state date dalla geografia e più ancora dalla storia». [MORE]


Quello di Papa Bergoglio è stato un messaggio di speranza e di incoraggiamento con tante tematiche, dignità della persona, unità, famiglia, ecologia, migrazioni, crisi economica. Un messaggio di speranza basato sulla fiducia che le difficoltà possano diventare promotrici potenti di unità. Speranza nel Signore che trasforma il male in bene e la morte in vita. Incoraggiamento di tornare alla ferma convinzione dei Padri fondatori dell'Unione europea, “i quali desideravano un futuro basato sulla capacità di lavorare insieme per superare le divisioni e per favorire la pace e la comunione fra tutti i popoli del continente. Al centro di questo ambizioso progetto politico vi era la fiducia nell'uomo, non tanto in quanto cittadino, né in quanto soggetto economico, ma nell'uomo in quanto persona dotata di una dignità trascendente”.


Dopo questa premessa, il primo grande tema: la dignità, parola-chiave che ha caratterizzato la ripresa del secondo dopo guerra. “La nostra storia recente si contraddistingue per l'indubbia centralità della promozione della dignità umana contro le molteplici violenze e discriminazioni, che neppure in Europa sono mancate nel corso dei secoli”.


Forte denuncia quella del pontefice verso una dignità non sempre salvaguardata. Ha detto: “quale dignità esiste quando manca la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero o di professare senza costrizione la propria fede religiosa? Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere? Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, che non ha il lavoro che lo unge di dignità?”.


C’è stato poi un passaggio alla cristi economica e come guardare al futuro? Papa Francesco ha ribadito: “Il motto dell'Unione Europea è Unità nella diversità, ma l'unità non significa uniformità politica, economica, culturale, o di pensiero. In realtà ogni autentica unità vive della ricchezza delle diversità che la compongono: come una famiglia, che è tanto più unita quanto più ciascuno dei suoi componenti può essere fino in fondo sé stesso senza timore. In tal senso, ritengo che l'Europa sia una famiglia di popoli, i quali potranno sentire vicine le istituzioni dell'Unione se esse sapranno sapientemente coniugare l'ideale dell'unità cui si anela, alla diversità propria di ciascuno, valorizzando le singole tradizioni; prendendo coscienza della sua storia e delle sue radici; liberandosi dalle tante manipolazioni e dalle tante fobie. Mettere al centro la persona umana significa anzitutto lasciare che essa esprima liberamente il proprio volto e la propria creatività, sia a livello di singolo che di popolo”.


Il discorso del Papa argentino termina con un invito agli Eurodeputati: “è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili; l’Europa che abbraccia con coraggio il suo passato e guarda con fiducia il futuro per vivere pienamente e con speranza il suo presente. È giunto il momento di abbandonare l’idea di un’Europa impaurita e piegata su sé stessa per suscitare e promuovere l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede. L’Europa che contempla il cielo e persegue degli ideali; l’Europa che guarda e difende e tutela l’uomo; l’Europa che cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l'umanità!”.


Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it


Autore
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