Parigi, Conferenza Onu sul clima: Accordo subito per cambiare il futuro
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Parigi, Conferenza Onu sul clima: Accordo subito per cambiare il futuro

martedì 1 dicembre, 2015

 PARIGI, 1 DICEMBRE 2015 – Si è aperta ieri la 21esima Conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici, che avrà il compito di cercare un accordo per scongiurare una catastrofe ambientale irreversibile. Obama è subito intervenuto dicendo che siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa. Gli obiettivi sono la riduzione delle emissioni ma anche un aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili, in modo da evitare un aumento della temperatura terrestre oltre i due gradi rispetto all'era preindustriale.

La conferenza, che si chiuderà l’11 dicembre, si è aperta con un summit a cui hanno partecipato 150 leader mondiali. Al termine dei lavori sarà presentato un testo che dovrebbe essere "vincolante". Serve "un accordo il più vincolante possibile, altrimenti rischia di essere scritto sulla sabbia", lo ha detto il premier Matteo Renzi a margine della conferenza di Parigi. "Il successo è alla nostra portata ma ancora non è stato raggiunto. La posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso. Abbiamo un obbligo di successo", ha affermato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius.

Il summit si è aperto con un minuto di silenzio per le vittime di Parigi dello scorso 13 novembre, voluto dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. "Abbiamo nelle mani il futuro delle prossime generazioni", ha poi avvertito". Hollande ha esortato a "lottare per il clima come contro il terrorismo" osservando che "i cambiamenti climatici "creano più migrazioni delle guerre". Terrorismo e clima sono due sfide che devono essere affrontate al più presto ha detto il presidente francese perché "ai nostri figli dobbiamo lasciare di più che un mondo libero dal terrore, un pianeta preservato dalle catastrofi, un pianeta sostenibile".[MORE]

"Sono venuto di persona come rappresentante della prima economia mondiale e del secondo inquinatore per dire che noi, Stati Uniti, non solo riconosciamo il nostro ruolo nell'aver creato il problema ma che ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito. Possiamo cambiare il futuro qui e adesso". Lo ha detto Barack Obama al summit sul clima. "Uno dei nemici da combattere è il cinismo – ha continuato Obama - cioè che non possiamo fare niente contro i cambiamenti climatici. Qui a Parigi confermiamo il nostro impegno per sostenere i Paesi che decidono di saltare la 'parte sporca' del loro sviluppo", cosa che richiede importanti investimenti nell'innovazione tecnologica in campo energetico. Ha poi auspicato che ci sia sostegno anche "ai Paesi più vulnerabili" al cambiamento climatico. "Nessun paese è immune dai cambiamenti climatici, né i piccoli né i grandi, né i ricchi né i poveri" ha avvertito rilevando che "siamo la prima generazione che sente gli effetti, e siamo l'ultima che può fare qualcosa" per affrontare il problema.

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha assicurato che il suo Paese "si impegna nella campagna mondiale su cambiamenti climatici" e per questo "gli impegni ecologici saranno in cima all'agenda dei prossimi piani pluriennali". Per Vladimir Putin "si può crescere riducendo le emissioni" e il presidente russo ha proposto un Forum mondiale a guida Onu. Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi il futuro del pianeta è "una sfida che riguarda tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti", ma è ora di "uscire dalla retorica per cui l'Italia non fa abbastanza".

Parigi dovrebbe sancire un patto per contenere il riscaldamento climatico globale, dopo il fallimento della conferenza di Copenaghen nel 2009. Dalla rivoluzione industriale, le temperature sono aumentate di poco meno di un grado e nei 23 anni trascorsi dalla conferenza di Rio le emissioni di gas serra sono ulteriormente cresciute, con un nuovo record l'anno scorso.

Anche il Papa è intervenuto sul tema del clima, durante il volo di rientro Dall’Africa. “Ho fiducia nella Cop21, che farà qualcosa, direi che c'è la buona volontà di fare qualcosa, mi auguro e prego perché sia così". "Siamo al limite, siamo al limite di un suicidio, che è una parola forte". "Sono sicuro - ha detto - che la quasi totalità di quelli che sono a Parigi ne hanno coscienza e vogliono fare qualcosa".

(foto dal sito www.bbc.com)

Michela Franzone


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