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MILANO, 15 GENNAIO - Si tiene a Parigi ed alla presenza di 70 Stati la conferenza di Pace sulla vicenda Israele-Palestina che proporrà la soluzione a 2 stati. L’ormai centennale vicenda Medio Oriente richiede una risoluzione al momento tutt’altro che semplice, considerati gli attuali burrascosi rapporti tra israeliani e palestinesi.[MORE]
«Non c’è tempo da perdere» - è il monito del ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, che ha riconosciuto le attuali difficoltà diplomatiche. La soluzione dei 2 stati è infatti ‘minacciata’ alla luce delle diatribe in campo. Ma non è tempo di mollare, vista la necessità di riportare le due fazioni opposte a sedere al tavolo dei negoziati.
Deluso il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha pesantemente criticato le ragioni della Conferenza, considerata ormai un retaggio del passato. Si tratta - ha aggiunto il presidente - «degli ultimi fremiti del mondo di ieri. Il mondo di domani sarà diverso ed è molto vicino». Il riferimento, nonché la speranza di Netanyhau, è al nuovo presidente americano Donald Trump, che si era detto tutt’altro che convinto della soluzione attualmente proposta dalla comunità internazionale.
Resta anche il nodo dell’ambasciata israeliana, considerate le recenti voci secondo cui proprio lo stesso Trump sarebbe orientato ad uno spostamento della stessa da Tel-Aviv a Gerusalemme. La comunità internazionale resta tuttavia ferma, come del resto confermato da Ayrault: «Il nostro obiettivo è ripetere con forza che la soluzione a due stati è la sola possibile».
Ma la conferenza parigina allontanerà davvero la pace così come ritenuto da Netanhyau? Il premier di Israele non ha dubbi: «E’ una conferenza futile concordata dai francesi con i palestinesi allo scopo di cercare di imporre ad Israele condizioni inconciliabili con i nostri interessi nazionali. Quella conferenza irrigidisce le posizioni dei palestinesi e li allontana da negoziati diretti senza precondizioni».
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta
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