Manifestazione agenti Dia: "Il governo uccide il progetto di Falcone e Borsellino"
Cronaca Lazio

Manifestazione agenti Dia: "Il governo uccide il progetto di Falcone e Borsellino"

mercoledì 26 ottobre, 2011

ROMA, 26 OTTOBRE 2011 – Dopo le proteste degli scorsi giorni degli uomini della polizia, oggi a scendere in piazza contro il governo sono gli agenti della Dia: organismo antimafia interforze voluto da Giovanni Falcone.[MORE]

Oggi, alle 15, hanno protestato davanti a Montecitorio, dichiarandosi anche loro, provocatoriamente, «in-Dia-gnados». Nei loro striscioni si legge : «State uccidendo la Dia, il sogno di Falcone e Borsellino», «Il governo arresta la Dia». Tra i motivi della protesta, il taglio dei fondi alla sicurezza e quindi l’obbligo di lavarsi le auto. E di provvedere alla manutenzione, controllando i livelli dell’olio e dell’acqua, lo stato della batteria e la pressione delle ruote. «Dai 28 milioni di euro stanziati per la Dia nel 2001 siamo passati ai 15 di oggi – denunciano tutti i sindacati di polizia –. Il personale è stato ridotto a 1.300 unità rispetto alle 1.500 previste. E ora con l’ultima legge di stabilità è stato data un’ulteriore sforbiciata ai bilanci di 7 milioni di euro che prende dalle tasche degli investigatori dai 300 ai 600 euro al mese».

Invitabile l’attacco al governo: «L’Esecutivo ha fatto della lotta alla mafia – dice Enzo Letizia, leader dei Funzionari – quasi uno spot pubblicitario, parlando di antimafia dei fatti. Nei fatti, però, ha lasciato la polizia allo sbando, senza fondi per benzina, strutture adeguate, addestramento. E ora di fatto disarma anche la Dia».

Anche RosaCalipari ,del Pd, è intervenuto con un'interrogazione indirizzata al ministero dell'Interno dove si legge: «La criminalità organizzata, ha un volume d'affari quantificato in 311 miliardi di euro nei 27 Paesi dell'Ue, classifica nella quale l'Italia è seconda, con 81 miliardi (...), ma ai proclami del Governo in tema di lotta al crimine organizzato hanno fanno riscontro una serie di tagli indiscriminati che hanno colpito le forze dell'ordine e gravemente compromesso la funzionalità dell'attività di contrasto al crimine, dando agli operatori di Polizia una sensazione di isolamento mai avuta prima, come dimostrano le sempre più frequenti proteste di piazza».

Il ministro dei Rapporti col Parlamento Elio Vito ha invece ammesso che i tagli alla Dia ci sono, ma ha precisato che non c’è alcuna intenzione da parte del governo di chiudere la struttura. La risposta non ha tuttavia soddisfatto Emanuele Fiano, responsabile Pd Sicurezza.

Secondo Fiano i tagli «destano non pochi sospetti» in quanto potrebbe esserci un collegamento «tra la scelta del governo di colpire una struttura che funziona così bene da essere ormai indispensabile per il contrasto al crimine organizzato» e indagini attualmente in corso come quelle su «Marcello Dell’Utri e i suoi rapporti con il mafioso Vittorio Mangano, sul cassiere del boss Matteo Messina Denaro, sulle infiltrazioni della Ndrangheta al Nord e su quella che ha portato alla richiesta di arresto per l’ex sottosegretario Cosentino. E pure su quella sull’omicidio del magistrato Borsellino».

Marika Di Cristina


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.