Renzi-Berlusconi: domenica di interviste. Il punto politico
Politica Lombardia

Renzi-Berlusconi: domenica di interviste. Il punto politico

domenica 15 gennaio, 2017

MILANO, 15 GENNAIO - La strada verso la legge elettorale si preannuncia lunga e contorta ma pare tuttavia essere stata intrapresa. Per i grandi partiti è già tempo di calcoli e strategie, in attesa di capire quali saranno le indicazioni della Consulta sull’Italicum. Scenario peraltro tutt’altro che scontato: non vi è infatti certezza sulla possibilità che la decisione della Corte venga presa il 24 gennaio.[MORE]

Certezze o meno, l’attesa nei confronti di quella data è evidente: dopo l’avvento del governo Gentiloni nessuno dei grandi partiti ha infatti avviato trattative in vista di una corretta risoluzione istituzionale dopo l’esito del 4 dicembre. Ma la giornata domenicale di oggi offre invece un assist alle prime analisi dei cronisti politici dopo le dichiarazioni rilasciate da Renzi e Berlusconi, rispettivamente a Repubblica e Corriere della Sera.

Le intenzioni dei due grandi leader paiono essere diverse, anche alla luce dell’attuale consenso elettorale. L’ex premier Matteo Renzi ha vedute opposte ai governi di coalizione alla tedesca proposti dal leader di Forza Italia. L’ex Cav è naturalmente consapevole delle attuali difficoltà del centrodestra, peraltro fortemente condizionato dal discreto consenso della destra lepenista, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini.

Per Renzi è invece tempo di rilanciarsi, dopo il silenzio post-referendum e le sofferenze di una sconfitta netta ed inequivocabile. L’idea dell’ex premier è di una legge elettorale sul modello Italicum, la cui ratio era quella di garantire la possibilità di un paese governabile sin dal giorno successivo alle elezioni: «Il ballottaggio è il modo per evitare inciuci, governissimi, larghe intese tra noi e Forza Italia che non servono al paese e aprono un’autostrada ai grillini. Ballottaggio, o se no Mattarellum» - ha concluso.

Divergenze politiche a parte ed a livello strategico, l’obiettivo comune è quello di non consegnare il Paese al Movimento 5 Stelle. Grillo&co hanno infatti messo la freccia verso la conquista delle prossime elezioni, considerati gli ultimi sondaggi favorevoli. L’ultimo del Corsera ha infatti decretato il sorpasso sul Pd: 30.9% contro 30,3%. Segnali estremamente positivi, nonostante la batosta europea targata Alde ed il ritorno alle origini del fido Nigel Farage.

A Berlusconi servirà invece una grossa alleanza per poter portare a casa le elezioni. Le indicazioni su coalizione e responsabilità ne sono una ampia dimostrazione: «Mi candido per vincere. Se nessuno ha il 50% asse inevitabile. E’ necessaria una legge elettorale che consenta, come ha detto il presidente Mattarella, di andare al voto con un sistema ordinato e razionale. Questo richiede dei tempi tecnici».

Attesa verso la sentenza della Corte e poi sarà tempo di aprire il delicatissimo tavolo pre-elezioni. La giornata domenicale di oggi intanto offre un nuovo capitolo, denso al momento di incertezze ed imprevedibili scenari.

 

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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