Renzi e Ue, storia di un rapporto tormentato
Politica Lombardia

Renzi e Ue, storia di un rapporto tormentato

venerdì 21 ottobre, 2016

MILANO, 21 OTTOBRE - E’ un Renzi molto deciso quello che andrà a giocare le prossime importanti partite in Europa. Una lunga battaglia diplomatica che ormai è partita da oltre un mese, dopo il vertice di settembre a Bratislava, che aveva messo in discussione i rapporti italiani con Francia e Germania.[MORE]

A prescindere da Bratislava, sono da sempre ben note le difficoltà relazionali tra Italia ed Ue sulla vicenda migranti. Una questione delicatissima, sulla quale l’Italia crede di aver dato e fatto sempre il massimo, già a partire dall’interna operazione Mare Nostrum, peraltro precedente alla stessa esperienza dell’esecutivo Renzi. Ed è per questo che la battaglia comunitaria si gioca proprio e soprattutto su questo: Renzi sa di avere dalla sua una posizione ben precisa, mentre l’Ue continua a restare ferma o comunque a non remare verso soluzioni strutturali.

Come è nota la questione migranti, altrettanto lo è la battaglia economica nella perenne antitesi tra austerità e flessibilità, che in teoria vorrebbe dire crescita. Crescita che secondo una buona fetta di paesi europei, Italia su tutti, risulterebbe ostacolata e minimizzata proprio a causa del rispetto delle regole. Regole che comunque l’Italia ha sempre voluto rispettare e rispetterà, fino a quando resteranno tali.

Ma ecco che nonostante gli annunci e le rassicurazioni italiane un nuovo scontro diplomatico potrebbe avvenire relativamente alla legge di Stabilità. Renzi tuttavia non ha dubbi a riguardo. Intervistato a Rtl 102.5, il premier ha risposto alla domanda sull’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti del Belpaese: «Non ne abbiamo parlato – ha dichiarato il presidente, presente al vertice del Consiglio europeo, però il tema non cambia assolutamente niente. Potranno scrivere, come si fa sempre, una lettera per chiedere maggiori spiegazioni».

Insomma, nessuna marcia indietro: «La legge di bilancio non si cambia. La manovra dà due miliardi in più alla sanità, e questi non sono né di destra né di sinistra. La manovra parla di questioni concrete e questo non cambierà per niente. E quante volte abbiamo parlato di Equitalia, non solo Equitalia, ma della filosofia che c'era dietro: ecco questo dal 2017 finalmente sparisce. Insomma la legge di bilancio c'è. Non si cambia».

Per il momento non vi sarà un bilaterale con il presidente della Commissione, Jean Claude Jukcker. «Non è previsto e non ci sarà» - ha detto il premier, mostrandosi tuttavia soddisfatto per l’apertura europea nei confronti di quei paesi che si stanno impegnando sul tema immigrazione. Le partite in campo sono dunque tante e piuttosto delicate: non può del resto dimenticarsi l’appuntamento del 4 dicembre, quel referendum costituzionale probabilmente crocevia non solo del futuro italiano ma anche dello stesso Renzi. Che lotta e rivendica un peso italiano nelle decisioni e nello scacchiere europeo: molto probabilmente servirà tuttavia una vittoria del sì. Per una legittimazione che lo accompagni verso marzo 2017, quando tutti i Capi di Stato e di governo Ue saranno a Roma per la celebrazione dei sessant’anni dell’Ue.

 

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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