Renzi su arresto sindaco di Lodi: "L'inchiesta fa male, ma nessun complotto"
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Renzi su arresto sindaco di Lodi: "L'inchiesta fa male, ma nessun complotto"

mercoledì 4 maggio, 2016

ROMA, 04 MAGGIO 2016 – Il premier Matteo Renzi interviene in un’intervista a Rtl 102.5 sulla vicenda del sindaco Dem di Lodi, arrestato per turbativa d'asta.[MORE]

Stando alle parole del premier non ci sarebbe nessun complotto e, aggiunge Renzi,: "Fa male, uno fa di tutto per far vedere le cose positive dell'Italia, c'è sempre un problema ma serve grande chiarezza nei confronti dei magistrati. Piena fiducia nei loro confronti, se gli indagati saranno colpevoli è giusto che paghino, ma nessun tipo di strumentalizzazione di battaglia politica". Poi continua: “Io mi arrabbio perché il mio governo ha aumentato le pene per la corruzione e aumentato la durata della prescrizione sulla corruzione mentre altri hanno votato no. La questione morale c’è dappertutto, c’è qualcuno che ruba, non va bene ma smettiamola di sparare sugli altri. Non c’è destra contro sinistra ma onesti contro ladri”. Renzi ha precisato un aspetto: “Quando si ha una comunità’ di 50mila amministratori” è quasi indubbio che possa essere sollevata “una questione morale”. “Non ci possiamo immaginare che su una comunità di 50mila persone possiamo controllarli uno per uno”.

Renzi si rivolge poi alla Lega Nord e al partito pentastellato, lanciando un messaggio: "Finiamola di dire che è una lotta tra ladri e onesti. Non è così. Prima di guardare la pagliuzza nell'occhio altrui, guardassero la trave nel proprio. Non possiamo giocare a rinfacciarci le cose. Le persone per bene devono lottare tutte insieme contro i ladri. E noi abbiamo inasprito le pene". E a chi sottolinea che con la riforma costituzionale il sindaco di Lodi sarebbe potuto diventare senatore, replica: "Parlare di riforma costituzionale in questa vicenda non c'entra niente, è un tentativo di strumentalizzare una vicenda giudiziaria". Per quanto concerne il referendum di Ottobre, il presidente del Consiglio afferma: “È giusto che sia la gente a dire sì o no. Questa riforma è importantissima. Conta vincere, ma conta anche coinvolgere la gente”. “L’errore lo abbiamo fatto noi nel 2001. Abbiamo voluto inseguire la Lega, abbiamo fatto un federalismo che non ci permette di spendere i soldi europei. A me interessa sbloccare l’Italia. Il Paese ha tutto per essere il più forte d’Europa. Due anni e mezzo fa la nostra credibilità era sotto zero, non si facevano le riforme, in quel momento mi è stato chiesto di fare un governo di rottura, ovviamente avrei preferito passare per le elezioni, che ci saranno nel 2018, era un’impresa alla quale nessuno credeva, oggi le cose stanno cambiando, è evidente che il mio è un governo a progetto”.

Infine il tema delle banche, intrapreso in risposta alle proteste degli obbligazionisti dei quattro istituti di credito coinvolti: "Il rimborso totale non ci potrà essere. Abbiamo dato una mano, abbiamo fatto una durissima battaglia in Europa. Se hanno da protestare vadano a fare l'arbitrato. Io non sono convinto che facciano bene a farlo". E ancora: "Il governo non ha guardato in faccia nessuno. Gli obbligazionisti hanno messo dei soldi in operazioni a rischio". Sulla Popolare di Vicenza: "La decisione su Bp Vicenza era nell'aria ma con il fondo Atlante e il decreto che riduce da 6-8 anni a 6-8 mesi il tempo del recupero crediti incagliati e deteriorati c'è una soluzione di medio-lungo periodo che permetterà di uscire dalle secche. Vicenza con Atlante si salva, agli investitori dico che finalmente il mercato è diventato padrone in Italia".

 

Luna Isabella

(foto da blitzquotidiano.it)


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