Sellia Marina (CZ): presentato il libro "La fame negli occhi", nel segno del ricordo

domenica 26 aprile, 2015

SELLIA MARINA (CZ), 26 APRILE 2015 – Nel giorno del 70° anniversario della liberazione d’Italia, presso la sala consiliare di Sellia Marina, Michela Scalise ha presentato il suo libro “La fame negli occhi”. Un libro contenente 24 testimonianze da parte di chi la guerra l’ha combattuta. Storie di fame, di barbarie e di dignità. [MORE]

Un evento realizzato grazie al contributo dell’Associazione Culturale Trischene, rappresentata dal suo presidente Pietro Mauro, e patrocinata dal Comune di Sellia Marina. Presente anche il sindaco di Zagarise, Domenico Gallelli, vittima di un atto intimidatorio nella scorsa settimana e fortemente voluto a quest’incontro da Francesco Mauro, sindaco di Sellia Marina, anch’egli presente sabato pomeriggio. Al primo cittadino di Zagarise non è di certo mancata la solidarietà di tutti i presenti. Non sono mancati, inoltre, gli interventi del dott. Antonio Garcea (Direttore dell’Archivio di Stato di Catanzaro) e del sociologo Franco Santopolo. Particolarmente toccante il racconto dell’autrice del libro, Michela Scalise, la quale ha letto anche alcuni passaggi del libro da lei scritto.

Un libro che raccoglie storie forti, dirette, storie di persone semplici che hanno vissuto le barbarie della guerra, nonché la lontananza da casa. “Una ricerca partita da Sersale – racconta Michela Scalise – poi estesasi anche ai paesi limitrofi”. Testimonianze a volte inedite, che potranno essere tramandate alle generazioni future. “Se oggi festeggiamo i 70 anni dalla liberazione dell’Italia è soprattutto grazie a questi combattenti”, fa sapere Pietro Mauro durante il suo intervento. “Oggi si ricordano persone speciali – dice Francesco Mauro – ed è grazie al loro sacrificio che noi oggi possiamo vivere liberamente. Ringrazio Michela Scalise perché grazie a questo libro ci aiuta a non dimenticare”. A fare da contorno a quest’evento c’è stata una gremita sala consiliare, a tratti commossa dal ricordo di quei tempi.

Giovanni Cristiano

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