Tensioni Ankara-Mosca, i 'dispetti' da entrambi i fronti accendono la miccia militare?
Estero Valle d'Aosta

Tensioni Ankara-Mosca, i 'dispetti' da entrambi i fronti accendono la miccia militare?

lunedì 8 febbraio, 2016

 AOSTA, 8 FEBBRAIO 2016 – Continuano a crescere le tensioni tra Russia e Turchia, cominciate con l'abbattimento del jet russo ai confini con la Siria lo scorso novembre. Rimangono aperti numerosi quesiti sul fatto che i due paesi potrebbero o meno avere un 'confronto militare' a riguardo. Un esponente militare turco ha dichiarato ai microfoni di al-monitor che se la Russia facesse un passo in tale direzione si rischierà il disastro per la Turchia.

La Turchia accusa la Russia di aver violato il suo spazio aereo nuovamente la scorsa settimana e ha convocato l'ambasciatore russo ad Ankara per presentare una protesta formale. Il presidente Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro Ahmet Davutoglu hanno inoltre avvertito Mosca di star giocando con il fuoco e che ne pagheranno le conseguenze. Significativamente, il jet russo S-34 non è stato abbattuto in questa circostanza. Nonostante i continui avvertimenti al Cremlino, la protesta inscenata con l'ambasciatore ad Ankara mostra che il governo di Davutoglu sta trattando la questione in maniera particolarmente cauta nonostante la linea intransigente, per evitare un nuovo incidente militare con la Russia.

In una dichiarazione del 30 gennaio, il ministro degli affari esteri turco ha detto che il velivolo russo Su-34 aveva violato lo spazio aereo turco il 29 gennaio: “Prima che la detta violazione avvenisse, l'aereo russo è stato avvertito più volte dalle unità radar sia in inglese che in russo”, ha precisato, aggiungendo che la nuova violazione era “un ulteriore esempio del comportamento impertinente dei russi”. La dichiarazione indicava che azioni di questo tipo avrebbero portato a serie conseguenze, per le quali la Russia sarebbe stata l'unica responsabile. Mosca avrebbe rifiutato le accuse, definendole “propaganda alla turca”: “Le dichiarazioni da parte della Turchia su un presunto caso di violazione commesso dal velivolo russo Su-34 sono di insostenibile propaganda”, ha dichiarato il portavoce del ministro della difesa russo il 30 gennaio.

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Parlando con alcuni giornalisti prima di partire per il Cile, Erdogan ha aggiunto che l'ultima violazione russa non era altro che un tentativo di aumentare le tensioni tra i due paesi: “Se la Russia continua a violare i diritti sovrani sul territorio turco in questo modo, ne pagherà le conseguenze”, ha ammonito Erdogan. E un simile monito è giunto da Davutoglu il giorno dopo da Riyad, dove si è recato per prendere parte a un tavolo che discuteva della crisi siriana. Deridendo la negazione russa, Davutoglu ha detto che è impossibile nascondere tali violazioni al giorno d'oggi: “La Turchia non intende aumentare le tensioni con la Russia” ha continuato il primo ministro, sottolineando che l'operazione condotta dal jet russo quando ha violato lo spazio aereo turco indica che le intenzioni di Mosca non sono affatto positive; “Stiamo mettendo in guardia la Russia ancora una volta. Il danno che stanno arrecando ai gruppi di opposizione siriana e l'atteggiamento minaccioso che stanno mantenendo con lo spazio aereo turco non andrà a vantaggio della Russia”, ha detto, aggiungendo che la Turchia “ha preso tutte le dovute precauzioni lungo il confine con la Siria”.

I media turchi hanno riportato che le forze aeree di Ankara hanno messo le basi per una “allerta arancione” e hanno incrementato il numero di jet ai confini con la Siria, ordinando ai propri piloti di sparare a chiunque osi violare lo spazio aereo turco. Anche il Pentagono ha avvalorato la tesi della violazione da parte della Russia: “Siamo a conoscenza dei rapporti e possiamo confermare che nella giornata di ieri un altro aereo da combattimento russo ha violato lo spazio aereo turco – e della NATO”, ha fatto sapere il portavoce del Pentagono Mark Wright. Anche il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è intervenuto a sostegno della Turchia, richiamando la Russia affinché “rispetti appieno lo spazio aereo della NATO”. Ha inoltre aggiunto: “Che la Russia adotti tutte le misure necessarie affinché episodi simili non si ripetano”.

Nel frattempo, anche gli sviluppi nel nord della Siria aggravano le tensioni tra Ankara e Mosca. A seguito dell'abbattimento del jet, la Russia ha intensificato la propria campagna aerea, in particolare contro i turkmeni ma anche contro i gruppi islamici radicali supportati dalla Turchia, dall'Arabia Saudita e dal Qatar, presenti in Siria e che combattono contro l'esercito siriano. La Russia ha la possibilità di 'impugnare l'ascia' a suo favore contro i turkmeni, dal momento che è stato un combattente di tale etnia ad uccidere il pilota del jet russo lanciatosi con il paracadute in seguito all'abbattimento. Rifugiati turkmeni hanno cominciato ad entrare in Turchia, da quando l'esercito siriano ha preso gradualmente il controllo della regione con l'ausilio dell'esercito russo.

La Turchia ha impedito al partito curdo siriano del PYD, il principale rappresentante dei curdi di Siria, di prendere parte alle trattative sulla Siria, accusandoli di essere una organizzazione terroristica alleata al PKK; ma tale mossa sembra aver giovato a Mosca. La Russia infatti ha incentivato il supporto al PYD, colpendo la Turchia sul punto più sensibile, la questione curda. Secondo Mosca è impensabile tenere fuori i curdi dai summit di Ginevra e insiste affinché il gruppo ne prenda parte al più presto. Nel frattempo, i media turchi riportano che la Russia ha cominciato a supportare l'aviazione curda, una scelta che potrebbe alimentare le tensioni tra Ankara e Mosca.

Preoccupata del fatto che i curdi siriani potrebbero guadagnare una regione autonoma lungo il confine siriano, Ankara ha dichiarato la presenza a ovest dell'Eufrate dei gruppi curdi come una linea rossa. Ma cosa effettivamente può fare la Turchia per impedire l'avanzata nella Siria del nord con l'aiuto russo? Lo stesso quesito si potrebbe avere con una nuova violazione dello spazio aereo turco da parte dell'aviazione russa.

Foto / Fonte: al-monitor.com

Dino Buonaiuto


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