Terremoto, devastate Amatrice, Pescara del Tronto e Arquata. Renzi: "Almeno 120 morti"
Cronaca Lazio

Terremoto, devastate Amatrice, Pescara del Tronto e Arquata. Renzi: "Almeno 120 morti"

mercoledì 24 agosto, 2016

RIETI, 24 AGOSTO - Sarebbero “almeno centoventi le vite spezzate in questo momento", afferma il premier Matteo Renzi in conferenza stampa da Rieti.[MORE]

I feriti sarebbero qualche centinaio e ci sarebbe un numero imprecisato di dispersi: una devastazione “peggiore di quella dell'Aquila, mai vista una cosa così”, dicono i soccorritori al lavoro nei paesi rasi al suolo dal violento terremoto che stamani ha messo in ginocchio il cuore d’Italia.

Aggiornamento ore 20.30: Il direttore dell'ufficio emergenze della Protezione Civile,Titti Postiglione, ha confermato quanto anticipato dal premier Renzi durante la conferenza stampa di Rieti: i morti sono 120, 86 nel reatino – nell’area di Accumuli e Amatrice - e 34 nelle Marche. Tuttavia il bilancio potrebbe essere destinato a crescere nelle prossime ore.

 

La Protezione Civile regionale fa sapere che 1.500 persone sarebbero rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, nelle zone delle Marche devastate dal terremoto. La maggior parte degli sfollati si troverebbe nel comune di Arquata del Tronto e nella frazione di Pescara del Tronto; in allestimento tendopoli dove saranno ospitati. Intanto il premier Renzi è giunto ad Amatrice per dare il suo personale sostegno alle popolazioni delle zone del Centro Italia piegate dal cataclisma.

E la terra continua a tremare: un'altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio ad Arquata del Tronto, Marche. La scossa più forte, di magnitudo 6.0, si era verificata alle 3.36 con epicentro vicino Accumoli, Rieti; una seconda di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia, Perugia, e Castelsantangelo sul Nera, Macerata.

E una nuova scossa di magnituto 4.9 ha colpito. Segnalate diverse persone sotto le macerie, non si esclude quindi un bilancio ancora più disastroso. Il presidente del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, Fabio Tortorici, spiega che in Italia si verificano scosse di magnitudo superiore a 6.3 “ogni quindici anni circa”, e invita ad una “cultura diffusa” della prevenzione sismica; osserva poi come gli edifici costruiti dopo il 2008 abbiano “resistito meglio”.

Il patrimonio culturale dei paesi colpiti è fragile: piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato; crolli nel monastero di Santa Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e nella chiesa di Sant'Agostino. Il Ministero dei Beni Culturali ha allertato le sue unità di crisi, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura. Attivo il numero telefonico 45500 per donare due euro - via sms o chiamata da rete fissa - a sostegno delle popolazioni colpite.

 

Luna Isabella

(foto da giornalettismo.com)

 

 


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