Terremoto, il punto nel Cdm delle 18
Politica Lazio

Terremoto, il punto nel Cdm delle 18

giovedì 25 agosto, 2016

ROMA, 25 AGOSTO - Sembra non finire mai l’incubo terremoto in Centro Italia, dopo la tragica giornata di ieri che ha colpito la parte centrale del Belpaese, distruggendo parti di piccoli centri tra Lazio, Marche e Abruzzo. Il bilancio delle vittime rischia di essere ben peggiore delle 309 vittime del terremoto 2009 a L’Aquila. [MORE] 

E’ stata un’altra notte di scosse quella che ha caratterizzato le zone principalmente interessate dal sisma. Ore di paura e timore per un evento che tiene in allarme anche il governo Renzi, che si riunirà nel Cdm di emergenza alle ore 18. Il premier è rientrato dal sopralluogo effettuato personalmente assieme al ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio. 

La riunione delle 18 deciderà se dichiarare lo stato d’emergenza. Verranno inoltre imbastite le prime misure a favore dei terremotati. Tra i vari ministri è giunto per un colloquio con il premier il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Secondo il ministro Del Rio, il Cdm metterà subito a disposizione una cifra pari a 50 mln, provenienti dal Fondo emergenza nazionale (il cui ammontare complessivo è pari a 234 mln). Dopo lo stanziamento di tale cifra, si farà il punto di quelli che sono i danni, purtroppo attualmente in evoluzione ed al vaglio del governo nelle prossime ore.

Solidarietà anche dal mondo culturale: il ministro Franceschini ha già annunciato che tutti gli incassi dei musei statali di domenica 28 agosto saranno devoluti ai terremotati. Il Mibact destinerà gli incassi ai patrimoni culturali gravati dall’evento sismico, in particolare in città come Amatrice, tra le più colpite nel centro storico.

Fonti dell’esecutivo fanno sapere di un «piano integrale di ricostruzione» che coinvolgerà anche le risorse europee. E’ quanto ricordato dall’Alto Rappresentante europeo, Federica Mogherini. L’Italia potrà così contare sul cosiddetto Fondo europeo di solidarietà, utilizzabile su richiesta di uno stato membro entro 12 settimane dal sisma. Sarebbero previste misure personali per i terremotati e per la nuova gestione delle infrastrutture pressoché distrutte.

A ciò si aggiunge la possibile attivazione del meccanismo Ue per la Protezione civile, già utilizzato durante i fatti del 2009 a L’Aquila. Intanto, i danni si contano dolorosamente: infrastrutture a parte, sono 247 i morti accertati, cui si aggiungono centinaia di feriti ed un bilancio ancora in aggiornamento. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha infatti ammesso che i numeri sono vicini «alle cifre delle vittime dell’Aquila». Le città di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto sono invece state completamente distrutte dal sisma e di fatto non esistono più. Nelle Marche infine, è stato accertato il numero delle vittime, pari a 57 persone.

foto da: infooggi.ti

Cosimo Cataleta


Autore
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