"The Happy Prince e altre fiabe" a Roma, per RvB Arts
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"The Happy Prince e altre fiabe" a Roma, per RvB Arts

giovedì 22 dicembre, 2016

ROMA, 22 DICEMBRE 2016 – Per tutto il periodo delle feste, fino al 14 gennaio 2017, si rinnova il tradizionale appuntamento natalizio proposto dalla galleria romana RvB Arts, dedicato quest’anno a Oscar Wilde, The Happy Prince e altre fiabe come recita il titolo. Una mostra collettiva per una rilettura inedita dei racconti che il celebre scrittore irlandese aveva composto per allietare i suoi figli, fiabe senza tempo entrate a far parte dell’immaginario classico, rivolte – nelle intenzioni dello stesso Wilde – a «persone dall’animo fanciullesco, tra i diciotto e gli ottanta anni».[MORE]

Fra dipinti e sculture, fotografie e collage, evocazioni e citazioni grafiche, inseguendo una rondine in fuga dall’inverno o la scia di una sirena, ci si può imbattere in un nano innamorato o in un razzo vanaglorioso, per poi addentrarsi in boschi remoti o nel cuore del gigante egoista. Storie di amore e amicizia, compassione e rispetto verso gli altri, interpretate da diciassette artisti. In mostra le opere di Justin Bradshaw, Lorenzo Bruschini, Lucianella Cafagna, Chiara Caselli, Alessandra Gasparini, Simona Gasperini, Maiti, Orietta Mengucci, Olmo, Miriam Pace, Sergio Padovani, Alvaro Petritoli, Giulio Rigoni, Vera Rossi, Alessandro Sicioldr, Serena Vignolini e Xia Ying. Nel corso del vernissage, quattro lavori esposti sono stati donati a sostegno dell’istruzione dei bambini della baraccopoli Deep Sea, Nairobi, Kenya, da un’iniziativa promossa da AfrikaSìOnlus.

Justin Bradshaw è stato intervistato per InfoOggi

Il suo contributo per la rassegna?
Ho realizzato una serie di piccoli dipinti ad olio su rame, legati a una ricerca avviata da circa un anno. Si tratta di dipinti che intendo come ritratti di singoli oggetti e delle esperienze umane che li circondano, in quanto sono interessato al processo di analisi meticoloso che scaturisce da una stretta vicinanza fisica con il soggetto osservato.

Quale fiaba ha maggiormente colpito la sua ispirazione e nei panni di quale personaggio della letteratura per ragazzi di ogni tempo si vedrebbe?
La fiaba del “gigante egoista” mi è sembrata molto attuale, in questi tempi di costruzione di muri e di intolleranza verso gli altri. Avrei voluto raccontare il dramma di questa chiusura, ma alla fine mi sono reso conto di non essere in grado di farlo con la giusta misura e mi sono ripiegato su significati più sottili ed intimi. Perciò ho scelto una piccola teiera in grado di contenere solo una tazza di thè per “il gigante egoista”, un bicchiere di latte inacidito per l’amarezza de “l’amico devoto”, il miele appiccicoso versato per “il razzo eccezionale”, l’oliera quasi esausta ed un ortaggio che assomiglia ad un cuore per il “principe felice”.
Forse mi sarebbe piaciuto vivere le avventure narrate nel racconto popolare inglese “Jack e la pianta di fagioli”, ma ne ho solo una vaga memoria e non ricordo nemmeno cosa c’era lassù in cima a quell’enorme e altissima pianta di fagioli.

La ricerca della bellezza è il vero segreto della vita…” scriveva Oscar Wilde. Su cosa si fonda la vera bellezza?
Il riconoscimento, forse. Ovvero, la bellezza di guardare una persona sconosciuta e coglierne la complessità del carattere.

Quel principe sarebbe oggi felice?
A dire il vero non mi sembra affatto felice. Penso però che il suo autore oggi sarebbe più felice.


Domenico Carelli

(Immagini: courtesy gli artisti ed RvB ARTS)


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