Ue, arriva la lettera di richiamo ad Italia per manovra
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Ue, arriva la lettera di richiamo ad Italia per manovra

lunedì 24 ottobre, 2016

BRUXELLES, 24 OTTOBRE - E’ attesa tra oggi e domani la lettera di chiarimenti nei confronti dell’Italia e da parte dell’Ue. Una lettera che concretizzerà le richieste di Bruxelles sulla manovra presentata la scorsa settimana dall’Esecutivo Renzi. La Commissione interverrà tuttavia anche nei confronti di Belgio, Spagna, Portogallo, cui potrebbero aggiungersi anche Francia ed Olanda.[MORE]

Nonostante le tensioni degli ultimi mesi, il premier Renzi resta tranquillo: perché una eventuale lettera è semplicemente frutto di un «dialogo fisiologico tra Istituzioni». Renzi aveva inoltre rivendicato il ruolo italiano in campo comunitario, che preme come di consueto sulla ridistribuzione dei migranti. A finire nel mirino del premier sono i Paesi dell’Est, accusati di non accettare l’approdo dei rifugiati. «Non è decisivo lo 0,1%, non stiamo litigando con l’Ue. La nostra battaglia, che è storica, è sul bilancio europeo nei prossimi anni, che vogliamo tenga insieme diritti e doveri. In passato l’Italia diceva sì a tutto con l’Europa, oggi diamo 20 miliardi al bilancio europeo e ne prendiamo 11. Abbiamo detto: siamo contributori, possiamo far in modo che chi prende i nostri soldi prende anche i migranti?»

La battaglia dunque prosegue, ma né l’Italia né l’Europa intendono al momento arrivare allo scontro frontale, considerato l’attuale scenario europeo e l’appuntamento referendario del 4 dicembre, sul quale l’Europa preme per l’approvazione della riforma Boschi-Renzi. Tuttavia, il crescendo di tensioni matura in questi ultimi due giorni in maniera abbastanza evidente: dalla lettera di richiamo alle parole di ieri del ministro Pier Carlo Padoan. Parole che probabilmente non saranno piaciute ai vertici europei.

«L’Europa deve scegliere da che parte stare – ha ammonito il ministro delle Finanze – può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3% per cento del Pil per far fronte all’emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure può scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma sarebbe l’inizio della fine». Un segnale chiarissimo ed inequivocabile, che rischia di acuire lo scontro se a tali parole dovessero seguire i fatti.

Di certo ora vi è la lettera europea dei ‘chiarimenti’. Una lettura dunque, ma non formale, onde evitare ulteriori spaccature. «Ma non siamo stati certamente noi a minare questa serenità» fanno trapelare da fonti comunitarie. Dall’Europa giunge delusione per l’intervista di Padoan a ‘Repubblica’ anche se la lettera non deve essere vista come conseguenza di tali dichiarazioni.

Ma quali sono i dubbi della Commissione sulla manovra italiana? Il problema sarebbero le coperture, più che i temi terremoto-migranti. Preoccupano deficit strutturale, debito pubblico e stime eccessivamente ottimistiche. Una manovra della quale l’Europa vuole veder chiaro. Vi sarebbero infatti «troppe una tantum» che potrebbero gravare negativamente sul bilancio. La Commissione inoltre, pur approvando all’interno della manovra la ricostruzione delle zone terremotate, non accetterebbe di scorporare dal deficit il piano per la messa in sicurezza delle zone stesse. Non approva oltretutto il deficit spinto al 2,3% e chiede il taglio di un decimale. La cifra in ballo è 1,6 miliardi, chiesti da Bruxelles, dopo la concessione all’Italia di 19 miliardi di flessibilità nello scorso anno, e possibili altri 15 sul tema risanamento.

 

foto da: reporternuovo.it

Cosimo Cataleta


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