2 agosto: a Bologna la Boldrini, tra commemorazioni e promesse

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BOLOGNA, 2 AGOSTO 2013 – Un orologio fermo alle 10:25, un vaso di fiori e un grande buco nel pavimento della sala d’attesa: ecco tutto quello che è rimasto dell’attentato di 33 anni fa, ecco tutto quel che è rimasto della bomba alla stazione di Bologna, una bomba che esplose in una valigia abbandonata in sala d’attesa e spazzò via 85 persone. Oggi i familiari, dopo tutti questi anni, sono ancora in attesa di qualcosa, in attesa di informazioni e di giustizia e come ogni anno sono in stazione per commemorare e ricordare i loro cari.

‹‹Ero qui 33 anni fa, una giovane studentessa marchigiana a cercare una casa›› così esordisce Laura Boldrini, presidente della Camera, in visita nel luogo dell’attentato e attesa dai cittadini con grande gioia, si dichiara indignata per tutte le mancanze che ancora lo Stato ha su quel tragico evento ‹‹mancano i mandanti, i burattinai, gli strateghi che hanno pensato a quella carneficina››, ma elogia i parenti delle vittime per il loro impegno civile dopo tutti questi anni e per la loro dedizione alla ricerca della verità; annuncia infine ‹‹vi garantisco che continuerò a seguire l’obiettivo dell’attuazione della legge 206 (vittime del terrorismo e delle stragi)››.

A portare un messaggio anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, entrambi rivolti alla commemorazione e ai familiari che ancora lottano per la verità, mentre, il ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, dichiara che tra poche settimane sarà mandato a compimento il decreto per il risarcimento dei familiari delle vittime in quanto ‹‹meritano il riconoscimento per questo immenso dolore, per la loro pazienza e la loro costanza››.

Intanto dalla Sala del consiglio comunale, Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime dichiara ‹‹con la memoria si può arrivare lontano, arrivare ai mandanti é possibile. Abbiamo presentato un reato di depistaggio perché bisogna porre fine al comportamento indegno e scorretto di funzionari di Stato che hanno ostacolato la verità sulle stragi italiane›› e si scaglia contro la procura per non aver continuato le indagini, per non aver cercato ancora e per aver lasciato impuniti alcuni mandati, come Amos Spiazzi e Giulio Andreotti.

Tra il dolore e la commemorazione, tra gli applausi alla Boldrini invitata a tornare, ancora il presidente dell’associazione,Bolognesi, esorta la Procura a prendere in considerazione le due milioni di pagine di atti digitalizzati di diversi processi che considerano le stragi degli anni terrore italiane, da piazza Fontana a piazza della Loggia ‹‹ci sono 400 nomi tra cui anche quello di Spiazzi che è morto a novembre senza che nessuno l’avesse interrogato›› commenta amareggiato. La Procura dichiara di stare lavorando ancora sull’accaduto, a 33 anni di distanza e con poche risposte per chi è ancora in attesa di giustizia e verità.

Erica Benedettelli

[immagine da notitiacrimis.it][MORE]

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Scritto da Erica Benedettelli

Giornalista di InfoOggi

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