ROMA, 08 GIUGNO 2014 - Hanno superato i sei milioni le persone che non hanno un lavoro e che potrebbero iniziare a lavorare da subito se ce ne fossero le condizioni. La differenza rispetto ai primi mesi del 2013 si sente e il rialzo è dello 6,9%.
Un indice della crisi che già si sente, soprattutto se si sommano le persone che hanno appena perso il lavoro a quelle ormai "inattive", cioè che non cercano un'ooccupazione perché sanno di non trovarla. Il trend era partito nella seconda metà del 2013, quando gli inattivi e le persone appena licenziate arrivavano appena a 6 milioni e 600mila.[MORE]
Oggi la situazione è completamente cambiata: siamo a 6 milioni e 870mila, quasi 7 milioni di persone che faticano ad andare avanti e che non hanno la possibilità di uscire dal tunnel. Lo scoraggiamento di fronte a una situazione che non si riesce a risolvere da soli è uno dei sintomi più inquietanti.
Si spera solo che il famoso "Job Act" più volte annunciato dia una vera soluzione a questi dati espressi oggi dall'Istat per il periodo Gennaio-Marzo 2014. A oggi, gli ex uffici di collocamento non bastano più e non serve solo il titolo di studio giusto per ottenere un lavoro (anche se precario).
(www.ansa.it)
Annarita Faggioni