8 milioni in beni sequestrati alla cosche calabresi

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Sottoposti a sequestro su proposta avanzata dal Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, un'impresa nel settore calcestruzzo, 11 immobili tra fabbricati e terreni, rapporti bancari e 2 autoveicoli di grossa cilindrata appartenenti a Terenzio Antonio D'Aguì. il sequestro è opera delle indagini svolte dala DIA nell'operazione denominata Bellu Lavuru. Le cosche di Talia-Vadalà operavano attraverso un'organizzazione comune denominata "base", controllando opere pubbliche come i lavori della 106 jonica all'altezza della variante di Palazzi e la realizzazione dell'Istituto scolastico Euclide di Bove Marina, attraverso la società « D’Aguì Beton S.r.l.». [MORE]I beni ottenuti con attività illecite sono stati sottoposti a sequestro con procedura d’urgenza dato dal provvedimento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.


 

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Scritto da Giuseppe Corasaniti

Giornalista di InfoOggi

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