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LIVORNO, 1 APRILE 2012 - «In virtù del suo lungo e generoso lavoro di formazione, oltre che delle coscienze dei suoi lettori, anche dei tanti giornalisti che negli ultimi venticinque anni sono cresciuti professionalmente grazie alla sua gratuita e incondizionata dedizione». È con questa motivazione, come ha dichiarato Rocco Pompeo, presidente della Fondazione Nesi ha deciso di assegnare l'omonimo premio a Riccardo Orioles.
Milazzese, classe 1949, muove i primi passi nel giornalismo, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria, sotto un altro dei grandi giornalisti ed intellettuali espressi dalla Sicilia come Pippo Fava, ucciso da Cosa Nostra a Catania nel 1984. Nei primi anni Ottanta lavora – con Fava direttore – al “Giornale del Sud”, per poi spostarsi a “I Siciliani” per seguire il suo direttore.
Da lì nasce una carriera basata sulla denuncia dei rapporti tra mafia, politica, economia più o meno legale e massoneria, alla quale associa un costante lavoro di formazione di generazioni di giovani cronisti all'inchiesta “antimafiosa”, attraverso una lunga serie di laboratori - “Casablanca” e “U Cuntu” su tutti – che lo hanno portato nei mesi scorsi a riprendere l'idea che fu di Pippo Fava, fondando “I Siciliani giovani”[MORE]
Istituito lo scorso anno in memoria di Alfredo Nesi, sacerdote toscano morto nel 2003 che ha dedicato la sua vita alla cura ed alla formazione dei giovani, fondando nel 1962 il Villaggio scolastico nel quartiere popolare Corea di Livorno e dal 1982 fornendo assistenza educativa e sanitaria nella periferia di Fortaleza, in Brasile, era stato assegnato lo scorso anno a suor Carolina Iavazzo, che ha vissuto insieme a don Pino Puglisi l'epoca stragista di Cosa Nostra palermitana.
La consegna, del premio e di un assegno di tremila euro, avverrà nei prossimi mesi a Livorno.
(foto: argocatania.org)
Andrea Intonti
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