Estero

Accordo Regno Unito-UE, si dimette il ministro britannico per la Brexit

LONDRA, 15 NOVEMBRE – All’indomani dell’annuncio sul raggiungimento di un’intesa sulla bozza di accordo tra Regno Unito ed Unione Europea, il ministro britannico per la Brexit, Dominic Raab, ha rassegnato le proprie dimissioni. Lo ha annunciato con un Tweet, spiegando di non poter “in buona coscienza sostenere i termini proposti per l’accordo con l’UE”.

 Le dimissioni di Raab seguono quelle di Shailesh Vara, sottosegretario per l’Irlanda del Nord, anch’egli contrario alle condizioni annunciate da Theresa May. “Tristezza e rammarico” hanno accompagnato la lettera presentata dal ministro, che ha sottolineato come il Regno Unito si sia “ridotto ad obbedire alle regole fatte dal altri Paesi che hanno dimostrato di non avere a cuore i loro migliori interessi”.

Anche dalla Scozia sono arrivate dure critiche all’accordo, con la premier Nicola Sturgeon che ha fortemente attaccato l’uscita dal mercato unico, potenzialmente negativa per l’economia. L’intesa, per la leader dell’SNP, difficilmente otterrà il voto favorevole da parte del Parlamento.

Voci discordanti a parte, l’exit deal sembrerebbe aver soddisfatto l’esecutivo di Londra, che ha dato il proprio via libera alla bozza tra l’entusiasmo della premier May ed i no dei fautori della linea dura con l’Unione. Tra tutte, spiccano le voci contrarie della ministra del Lavoro Esther McVay, del segretario al Commercio Liam Fox e del responsabile degli Affari Esteri, Jeremy Hunt.

Non condivide l’entusiasmo di Theresa May, invece, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, che ieri ha ricevuto dal capo negoziatore per l’UE, Barnier, le 585 pagine di bozza di accordo con il Regno Unit. “Ho preso atto della dichiarazione del primo ministro, ma per noi una cosa è chiara: la Brexit è una situazione lose-lose e dobbiamo lavorare per limitare i danni”.

Tusk ha poi ringraziato Barnier per il lavoro svolto, “tenendo alti i valori dell’Unione Europea” e ricordando inoltre che “l’accordo deve adesso essere analizzato da tutti gli Stati membri”. Ai britannici, invece, il polacco ha detto: “sono triste di vedervi andare via, ma farò il possibile per rendere questo addio meno doloroso”.

Paolo Fernandes