Addio a Carlo Fruttero
Cultura e Spettacolo Toscana

Addio a Carlo Fruttero

sabato 21 gennaio, 2012

GROSSETO, 21 GENNAIO 2012 - Si è tenuta presso la sala del consiglio comunale di Castiglione della Pescaia, la cerimonia per l’ultimo saluto al grande Carlo Fruttero. Per la commemorazione in ricordo dello scrittore, morto la scorsa domenica all’età di 85 anni, è stato ricreato lo scenario della sua camera da letto. Una distesa di libri ammonticchiati all’interno della camera ardente nella Biblioteca Civica, la stessa intitolata ad Italo Calvino, anche lui ospite del cimitero comunale della cittadina.[MORE]

Monica Faenzi, in passato sindaco della città, ha espresso così il suo cordoglio: "Se n'è andato un grande rappresentante della cultura italiana che ha descritto con grande ironia, i vizi e le virtù degli italiani, ma che soprattutto ci ha onorato di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Castiglione della Pescaia". La stessa Faenzi, nel 2010 aveva fortemente voluto che al celebre scrittore fosse conferita la cittadinanza onoraria, con la consegna ufficiale della chiave d’argento della città, a sigillo del “rapporto speciale e indissolubile che Fruttero ha sempre avuto con questa terra”.

Alla cerimonia erano presenti in tanti. Dai suoi editori Riccardo Cavallero, direttore generale di Mondadori, a Antonio Riccardi, Piera Cusani, Francesco Anzelmo, con Mauro Bersani per l’Einaudi e Carlo Gallucci ai suoi amici di sempre Ernesto Ferrero e Lodovico Terzi, nessuno è voluto mancare al «funeral party», come lo hanno definito. Ironico e dall’astuzia pungente infatti, anche per l’estremo saluto, Fruttero sarebbe stato felice di congedarsi da tutti senza rinunciare al suo inguaribile spirito goliardico.

Fabio Fazio e Mario Calabresi direttore del suo giornale, La Stampa, gli hanno reso omaggio rileggendo un brano ciascuno tratto dal suo monologo sui «Vantaggi della vecchiaia», che si conclude così: “Passati gli ottant’anni nessuno osa più scrivere di te «il vecchio Fruttero», ancor meno «l’anziano Fruttero». Così si passa a un sinonimo lusinghiero: «il grande Fruttero». Per far capire che è solo un modo di dire, si può ricorrere a un superlativo: «il grandissimo Fruttero», che qui saluta e lascia la scena col suo più bel sorriso”.

Rosa Maria Curci


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