Addio a Jim Lovell, leggendario comandante dell’Apollo 13

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È morto a 97 anni Jim Lovell, storico astronauta della NASA e comandante della missione Apollo 13, protagonista di una delle imprese più incredibili della storia dell’esplorazione spaziale. La notizia è stata confermata dalla stessa NASA, che lo ha ricordato come un pioniere, un leader e un’ispirazione per generazioni di astronauti e appassionati di spazio.

Dalla Gemini all’Apollo: una carriera tra le stelle

Nato nel 1928, Lovell – affettuosamente soprannominato "Smilin’ Jim" per il suo sorriso contagioso – ha volato nello spazio quattro volte: Gemini VII, Gemini XII, Apollo 8 e Apollo 13.

Nel 1968, come pilota dell’Apollo 8, fu tra i primi esseri umani a orbitare attorno alla Luna, aprendo la strada allo storico allunaggio dell’Apollo 11. Quella missione, prima ad essere lanciata con il potente razzo Saturn V, dimostrò che l’obiettivo di mettere piede sul suolo lunare era alla portata.

L’Apollo 13 e il salvataggio impossibile

La fama planetaria arrivò nel 1970 con l’Apollo 13, la “missione fallita di successo”. Lovell era al comando quando, a 320.000 km dalla Terra, un’esplosione a bordo distrusse una bombola di ossigeno, rendendo impossibile l’allunaggio.

Grazie alla sangue freddo, alla prontezza di decisione e alla collaborazione del team NASA, l’equipaggio riuscì a tornare sano e salvo sulla Terra. Questo episodio ispirò il celebre film Apollo 13 (1995), con Tom Hanks nei panni di Lovell.

Un’eredità che va oltre lo spazio

Sean Duffy, amministratore ad interim della NASA, ha sottolineato come Lovell abbia incarnato coraggio, innovazione e leadership:

“La sua forza sotto pressione ha salvato vite e ha definito il futuro dell’esplorazione spaziale”.

La famiglia lo ricorda non solo per le imprese professionali, ma per il ruolo di marito e padre:

“Ci mancheranno il suo ottimismo, il suo senso dell’umorismo e il modo in cui ci faceva sentire”.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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