Addio a Ornella Vanoni: funerali lunedì a Milano nella Chiesa di San Marco
L’Italia saluta una delle voci più emblematiche della musica italiana
Lunedì pomeriggio Milano darà l’ultimo saluto a Ornella Vanoni, scomparsa all’età di 91 anni. I funerali si terranno alle 15.00 nella Chiesa di San Marco, nel cuore del quartiere Brera, luogo simbolico di arte e cultura, la stessa atmosfera che ha accompagnato la vita e la carriera della cantante.
La camera ardente sarà allestita al Piccolo Teatro Grassi, storico spazio culturale milanese e luogo profondamente legato alla sua storia artistica. Sarà aperta al pubblico domenica dalle 10 alle 14 e lunedì dalle 10 alle 13.
Una carriera lunga quasi settant’anni
La scomparsa di Ornella Vanoni rappresenta la fine di una delle pagine più affascinanti della musica italiana. Nata il 22 settembre 1933, era considerata un’icona non solo per la sua voce riconoscibile ma anche per la sua eleganza, ironia e libertà espressiva.
Negli ultimi anni era tornata a conquistare anche le nuove generazioni grazie alla sua presenza nel programma Che tempo che fa, dove mostrava la sua personalità autentica, brillante e imprevedibile.
Le origini: il Teatro, la Mala e i primi successi
Figlia della borghesia milanese, Ornella Vanoni si avvicina alla scena artistica giovanissima grazie al Piccolo Teatro di Milano e al regista Giorgio Strehler, con cui ebbe una relazione intensa e creativa.
Fu proprio in quegli anni che nacque il repertorio de "Le canzoni della Mala", un progetto innovativo firmato da autori come Dario Fo, Fiorenzo Carpi e Gino Negri. Brani come Ma mi e Le mantellate entrarono presto nella storia della canzone d’autore.
L’amore con Gino Paoli e l’incontro con i grandi cantautori
Il secondo capitolo della sua carriera coincide con la stagione dei cantautori e della Scuola Genovese. L’incontro con Gino Paoli non fu solo artistico: nacque una storia d’amore destinata a lasciare un segno nella musica con la celebre Senza fine.
Negli anni, Ornella collaborò con alcune delle firme più importanti della scena musicale, da Lucio Dalla a Fabrizio De André.
L’eleganza internazionale e le collaborazioni con la musica brasiliana e jazz
Tra gli album più amati e innovativi, resta storico "La voglia, la pazzia, l’incoscienza e l'allegria", inciso con Vinicius de Moraes e Toquinho e diventato un ponte tra Italia e Brasile.
Negli anni ’80 realizzò progetti influenzati dal jazz internazionale, collaborando con artisti come Herbie Hancock, Gerry Mulligan, George Benson, Ron Carter e i fratelli Brecker.
Un’artista moderna, senza tempo
La sua forza è stata quella di restare sempre contemporanea, curiosa e capace di reinventarsi senza mai perdere autenticità. Nel 2023 festeggiò i 90 anni con un nuovo progetto discografico e con brani realizzati con artiste della nuova scena italiana come Elodie e Ditonellapiaga.
Le ultime parole e gli ultimi giorni
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, negli ultimi giorni aveva accusato dolori alla schiena e aveva confidato agli amici l’intenzione di ricoverarsi in clinica per accertamenti.
Il ricordo dell’Italia
Messaggi di affetto e cordoglio continuano ad arrivare dal mondo della musica, della cultura e dai social. Tra i primi, Fabio Fazio ha scritto: «Non mi pare possibile», mentre il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha definito Vanoni «una delle artiste più originali e raffinate della musica italiana».
La sua eredità
Ornella Vanoni non lascia solo canzoni, ma un modo di essere artista: libero, sofisticato, imperfetto, ironico e profondamente umano.
La sua voce resterà “senza fine”, proprio come il titolo della canzone che l'ha resa eterna.