Al Senato della Repubblica la conferenza dedicata al fondatore della socialdemocrazia italiana - "Saragat, gli anni dal '44 al '46

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Al Senato della Repubblica la conferenza dedicata al fondatore della socialdemocrazia italiana - "Saragat, gli anni dal '44 al '46, dalla Resistenza all'elezione a Presidente dell'Assemblea Costituente"

Grande partecipazione a Palazzo Madama per la conferenza stampa di presentazione degli eventi nazionali nel 127° anniversario della nascita del Presidente della Repubblica Italiana, Giuseppe Saragat, eventi che il PSDI sta organizzando in tutti i capoluoghi di regione.

L'evento di presentazione promosso dal Partito Socialista Democratico Italiano, dopo i saluti introduttivi della senatrice Raffaella Paita, dell'onorevole Antonio Bruno e del Presidente Nazionale Mario Calì, ha goduto degli autorevoli contributi della Fondazione "Giuseppe Saragat" con l'intervento del Presidente Marco Gianfranceschi e del Direttore scientifico della Fondazione "Pietro Nenni", Antonio Tedesco che, insieme al saluto del Presidente Claudio Martelli, hanno reso possibile delineare l'azione di Saragat e della decisiva scelta socialdemocratica all'interno dell'ampio contesto politico italiano nel secondo dopoguerra.

Nel prestigioso scenario del Senato della Repubblica sono state ripercorse alcune delle tappe fondamentali dell'operato dello Statista piemontese, ricordando l'impegno attivo nella Resistenza, con la fuga rocambolesca dal carcere di Regina Coeli dove Saragat era stato rinchiuso nel braccio tedesco dei condannati a morte insieme all'altro grande socialista Sandro Pertini, e le battaglie condotte come esponente del socialismo umanitario e democratico prima e poi come futuro fondatore del PSDI, grazie alle quali l'Italia riuscirà a ritagliarsi un ruolo strategico nella costruzione delle comunità europee nonché all'interno del blocco occidentale, consentendole di arrivare a divenire la quarta potenza economica e industriale nel mondo nonostante la disastrosa guerra condotta, stoltamente e brutalmente, dalla ventennale dittatura fascista ai danni del popolo italiano.

Significative le parole spese dai relatori. Per la senatrice Raffaella Paita "Saragat è stata una delle figure più lucide e determinate della nostra storia repubblicana, con il periodo dal '44 al '46 scelto per l'evento che rappresenta la sfida di un'Italia che pose le basi per rinascere". Di carattere evocativo e personale il ricordo dell'onorevole Antonio Bruno rispetto ad una iniziativa che "deve essere propedeutica ad un impegno, nel breve e nel lungo termine, volto ad ampliare l'attività di proselitismo del Partito Socialista Democratico Italiano al quale nel 1971 chiesi di aderire proprio attraverso il senatore Giuseppe Saragat".

Per Mario Calì, Presidente Nazionale del PSDI, "Saragat, negli anni della ritrovata libertà e democrazia, fu grande ispiratore di una svolta occidentale che ha saputo garantire all'Italia autonomia, progresso, sviluppo e pace quali presupposti necessari per una declinazione del socialismo in cui la ricerca della giustizia sociale fosse affiancata all'attenta custodia delle libertà collettive e individuali". Scelte quelle del Padre della Patria torinese, difficili e tuttavia necessarie, come la storia in seguito si occuperà d'altronde di dimostrare.

Scelte che ancora oggi testimoniano per Andrea Cuccello, Segretario Confederale della CISL, e Francesco Giacobbe, Senatore Democratico eletto nella circoscrizione Estero, l'attualità delle intuizioni a favore delle famiglie e dei lavoratori che continuano a rivestire un'importanza cruciale per la democrazia italiana nel contesto europeo ed internazionale. Una storia politica ed umana in cui il Partito Socialdemocratico guidato da Giuseppe Saragat ha saputo rappresentare un chiaro punto di riferimento, anche attraverso le molte organizzazioni collaterali, come nel caso dell'Aitef e non solo, per i tantissimi emigrati italiani negli Stati Uniti, in America latina ed in Australia.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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