AVERSA. C’è un nuovo suono che riecheggia nelle palestre del liceo “N. Jommelli” di Aversa: è quello dei guantoni che si sfiorano, della concentrazione che cresce, della sicurezza che prende forma. Per la prima volta, l’istituto apre le porte a un corso di kickboxing e difesa personale pensato per gli studenti dell’indirizzo sportivo, trasformando l’attività motoria in uno strumento concreto di educazione e crescita.
Il progetto nasce dalla volontà della scuola di andare oltre la didattica tradizionale, puntando su uno sport che insegna autocontrollo, rispetto delle regole e fiducia in se stessi.
Sotto la guida della dirigente scolastica Emilia Torrincasa, il liceo ha avviato la collaborazione con la realtà sportiva aversana “Luciano International Team”, portando tra i banchi – e sul tatami – un’esperienza di alto profilo.
A coordinare il percorso è il docente di Scienze Motorie Modestino Zambra, che accompagna gli studenti in un cammino fatto non solo di tecnica, ma anche di valori. Costanza, determinazione, impegno: principi che la kickboxing rende tangibili e che trovano una naturale continuità nella vita scolastica e personale.
Le sedici lezioni, completamente gratuite e inserite nell’orario curricolare, sono affidate al maestro Daniele Luciano, pluricampione mondiale e nazionale. Un nome che per i ragazzi diventa subito esempio e motivazione.
«Questo corso – spiega Daniele Luciano – vuole aiutare i giovani a concentrare le proprie energie nello sport, imparando a conoscersi e a rispettare l’altro. La difesa personale non è e non deve essere aggressione, ma una forma di tutela di sé. È, inoltre. anche un modo per contrastare bullismo e violenza di genere, fornendo strumenti pratici e, soprattutto, culturali».
Entusiasta anche la dirigente Torrincasa, che sottolinea il ruolo del liceo sportivo Jommelli come presidio educativo del territorio: «Da oltre dieci anni formiamo studenti e cittadini, prima ancora che atleti. Accogliere questa iniziativa significa rafforzare la nostra missione educativa. I ragazzi hanno risposto con entusiasmo e siamo certi che ne trarranno un beneficio profondo, umano e formativo».
Perché, come ricordava Pierre de Coubertin, lo sport non è solo competizione: è il luogo in cui si affrontano la paura, la fatica e la difficoltà. E allo Jommelli, oggi, si impara anche a vincerle.