Pubblica Istruzione

Alma Mater: Rettore revoca ultimatum ricercatori. Gelmini, "Precari riassorbiti in 7 anni"

BOLOGNA - In subbuglio l’Ateneo di Bologna, dopo la decisione presa ieri dal Senato accademico di sostituire con docenti a contratto quei ricercatori che non faranno lezione per protesta contro il decreto Gelmini. Con una lettera, inviata direttamente ai 1300 ricercatori, il Rettore Ivano Dionigi, chiarisce che la scadenza data dai presidi, a presentare le rinunce ai corsi entro domani, "non deve essere intesa come un ultimatum”. [MORE]
Sulla chiamata dei docenti a contratto, nella lettera non si parla, si parla invece di "modalità alternative di copertura degli insegnamenti".
"Il Senato - scrive Dionigi - ha adottato una misura necessaria e dovuta di verifica della disponibilità, già annunciata e già adottata da altri atenei, volta a garantire almeno i livelli essenziali dell'offerta formativa programmata". Lo stesso Senato accademico, che sarà riconvocato la prossima settimana, annuncia Dionigi, "deve ancora analizzare gli scenari e decidere quali soluzioni conseguenti adottare". I ricercatori, che hanno ottenuto qualche giorno in più per decidere, dopo la riunione nazionale, si riuniranno lunedì 20 in assemblea al civico 33 di via Zamboni.
GELMINI - "Dal 2011 la scuola avrà a disposizione un miliardo di euro ogni anno da investire nella qualità". Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo in diretta a Canale 5 alla "telefonata" di Maurizio Belpietro. "Il che significa - ha aggiunto - investimenti per l'edilizia scolastica, laboratori, formazione degli insegnanti, computer".
Gelmini ha ricordato che l'attività del governo Berlusconi è stata quella di riequilibrare le risorse stanziate per la scuola che erano per il 97% assorbite dagli stipendi: "Abbiamo con le finanziare, con i famigerati tagli, cominciato a riequilibrare la situazione e quindi a ridurre la pianta organica per liberare risorse per la qualità". Il ministro ha tuttavia ricordato che i precari dovranno attendere 7-8 anni per essere riassorbiti. Inoltre sono previste delle "finestre" per far rientrare i giovani talenti che vorranno impegnarsi nella scuola. Infine Gelmini è ritornata sui simboli del “Carroccio£ utilizzati nella scuola di Adro, nel Bresciano: "Rimango perplessa in riferimento a questa iniziativa così come tutte le volte in cui nella scuola entrano simboli politici. Più teniamo lontano la scuola dalle questioni di partito, dalle contrapposizioni, più facciamo l'interesse del Paese". Cosa diversa è invece il crocifisso che secondo il ministro rappresenta uno dei simboli della storia e della cultura italiana: c'é tutto il rispetto per le altre religioni ma non possono essere messe sullo stesso piano.
Cristina Reggini, Massimiliano Riverso (Redazione Emilia-Romagna)


(notizia segnalata da Massimiliano Riverso)