Approvate le linee guida nazionali relative al «percorso per le donne che subiscono violenza»
Politica Calabria

Approvate le linee guida nazionali relative al «percorso per le donne che subiscono violenza»

martedì 6 febbraio, 2018

Finalmente Approvate le linee guida nazionali relative al «percorso per le donne che subiscono violenza»
CATANZARO, 6 FEBBRAIO - Qualche giorno fa è stato adottato il decreto del presidente del consiglio dei ministri che approva le Linee guida nazionali relative al «Percorso per le donne che subiscono violenza» destinate alle Aziende sanitarie e alle Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza.[MORE]

Con detto decreto, si è data esecuzione alla legge 28 dicembre 2015, n. 208 che all'art. 1, commi 790 e 791 ha previsto l'istituzione, nelle Aziende sanitarie e ospedaliere, di un percorso di protezione a tutela delle persone vittime della altrui violenza, con particolare riferimento alle vittime di violenza sessuale, maltrattamenti o atti persecutori (stalking) e la definizione di apposite Linee guida nazionali, volte a rendere operativo il percorso.

Trattasi, in buona sostanza, dell’applicazion, su tutto il territorio nazionale, di quel “percorso rosa o rosa bianca” nato a Grosseto, diversi anni fa da una intuizione della dottoressa Doretti e di un suo amico magistrato il dott. Coniglio e poi sperimentato, da anni a macchia di leopardo, in diverse regioni d’Italia.

In Calabria abbiamo avuto l’onore ed il piacere di sperimentarlo per la prima volta nella provincia di Catanzaro, circa due anni fa, grazie all’incessante lavoro mio personale e della dott.ssa Caterina Ermio, Presidente Nazionale dell’AIDM e Direttore f.f. del Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale di Lamezia Terme, oltre che al fondamentale supporto istituzionale del Prefetto uscente dott.ssa Luisa Latella.

Di seguito, non appena sono diventata anche componente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, ho presentato un progetto che prevedeva di estendere presso tutte le altre province il Percorso già sperimentato con successo presso l’ASP di Catanzaro. Tutte le colleghe commissarie hanno approvato all’unanimità il mio progetto e mi sono recata personalmente assieme alla Presidene della Commissione dott.ssa Cinzia Nava, presso le altre Prefetture della Regione prsentando il Protocollo sperimentato a Catanzaro.
Ebbene, finalmente, l’applicazione del Percorso è divenuta obbligatoria per tutte le ASP e leAziende Ospedaliere d’Italia.
Un successo per tutte noi ma soprattutto per tutte le vittime di violenza che, da oggi, potranno godere di una assistenza sanitaria uniforme su tutto il territorio nazionale.
A tal fine, le Linee Guida nazionali prevedono espressamente che le esperienze esistenti e consolidate nelle singole realta' territoriali potranno temporaneamente conservare le denominazioni in uso, ma dovranno progressivamente adeguarsi alla nuova denominazione di livello nazionale ed alle raccomandazioni contenute nelle Linee guida nazionali il cui obiettivo dichiarato è quello di fornire un intervento adeguato e integrato nel trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza maschile produce sulla salute della donna.
Il Percorso per le donne che subiscono violenza dovra' garantire una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne a partire dal triage e fino al loro accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento al fine di elaborare, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dalla esperienza di violenza subita.

I destinatari delle Linee guida - che, come si è detto, dovranno essere recepite da tutte le Aziende Sanotarie dove operano Pronto Soccorsi - saranno tutti gli attori della rete antiviolenza territoriale che agiranno ciascuno secondo le proprie competenze ma con un approccio condiviso e integrato ad esclusivo vantaggio della vittima, garantendone l'autodeterminazione nelle scelte da intraprendere. Le linee guida proseguono poi, prevedendo che gli attori della rete potranno formalizzare protocolli operativi di rete specifici e strutturati che garantiscano il raccordo operativo e la comunicazione tra la struttura sanitaria e ospedaliera e i servizi generali e specializzati dedicati, presenti sul territorio di riferimento. 

Ebbene, in tal senso, la Provincia di Catanzaro ha l’onore di aver per così dire “giocato d’anticipo”: infatti, il Protocollo da noi già esiste ed è pienamente operativo presso l’ASP del territorio.
Esattamente come previsto nel nostro Protocollo, le Linne guida nazionali prevedono che, salvo che non sia necessario attribuire un codice di emergenza (rosso o equivalente), alla donna deve essere riconosciuta una codifica di urgenza relativa - codice giallo o equivalente – così da garantire una visita medica tempestiva (di solito tempo di attesa massimo 20 minuti) e ridurre al minimo il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari. L'assegnazione del codice giallo o equivalente determina l'attivazione del Percorso per le donne che subiscono violenza. Oltre al codice di triage verra' assegnato un identificativo di Percorso definito nell'ambito dell’organizzazione che consenta alla vittima presa in carico di ottenere l'assistenza e la protezione richieste dal caso specifico.

La vittima deve essere accompagnata in un'area separata dalla sala d'attesa generale che le assicuri protezione, sicurezza e riservatezza. L'area protetta rappresenta, possibilmente, l'unico luogo in cui la donna viene visitata e sottoposta ad ogni accertamento strumentale e clinico, nonche' il luogo di ascolto e prima accoglienza (ove anche repertare il materiale utile per una eventuale denuncia/querela), nel pieno rispetto della sua privacy.

Alle Linee Guida sono allegati diversi strumenti tecnici relativi alle pratiche che si devono seguire nelle diverse visite mediche a cui la vittima debba essere sottoposta nonché alla refertazione da pate dei medici.

Infine, fondamentale attenzione è rivolta alla formazione professionale di tutto il personale coinvolto nel Percorso poiché soltanto tramite la formazione specialistica e l'aggiornamento continui di operatrici e operatori appartenenti alle diverse categorie coinvolte: medici/infermieri/forze dell’ordine/magistratura/centri aintiviolenza, sarà possibile una buona attivita' di accoglienza, di presa in carico, di rilevazione del rischio e di prevenzione.

Ebbene, anche in tal senso, la Provincia di Catanzaro ha “giocato d’anticipo”: infatti con orgoglio rammentiamo che già presso l’ASP territoriale, Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme, grazie all’infaticabile lavoro della Dott.ssa Ermio che è anche responsabile per l’ASP del Percorso, pienamente sostenuta dall’ottimo D.G. dott. Peppino Perri, abbiamo già portato a termine ben tre corsi di formazione specialistica congiunta: ovvero dove tutti gli operatori della Rete sono stati sia docenti che discenti. Il tutto all’insegna della più totale gratuità: ci piace sottolinearlo, poiché qualche mese fa sono stati banditi anche finanziamenti del Dipartimento Pari Opportunità, per la organizzazione di questi Corsi, di cui siamo comunque lietissimi. Eppure, noi lo abbiamo fatto per primi e totalmente gratuitamente con la coerenza, la limpidezza e la passione che ci contraddistingue.

In conclusione, per una volta, nella già tanto vituperata Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro non è fanalino di coda, bensì apripista e per così dire “modello” da seguire per tutte le altre ASP che ormai dovranno adeguarsi.

Com’è ovvio, forme di tutela come il Percorso, pur fondamentali non bastano: il nostro auspicio e il nostro fattivo impegno è sempre anche nel segno della prevenzione affinché non vi sia mai più una vittima di cìviolenza. Purtroppo, però, fino a che anche una sola vittima entrerà in un Pronto Soccorso, l’adozione del Percorso è un baluardo di protezione efficace ed efficiente per la donna che, possiamo dire con orgoglio, se è diventato legge, è anche grazie al lavoro di tutte noi, Istituzioni e associazioni che, a vario titolo, da anni operiamo per promozione delle pari opportunità e nella lotta contro le discriminazioni.

Notizia segnalata da (La Consigliera di Parità Effettiva della Provincia di Catanzaro
Avv. Prof. Elena Morano Cinque)


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