Sito archeologico di San Carminiello ai Mannesi di Napoli: storia di un abbandono culturale

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 NAPOLI, 3 GIUGNO 2014- Non è presente su nessun itinerario turistico della città di Napoli, eppure il Complesso Archeologico di Carminiello ai Mannesi con i resti di una piccola chiesa adiacente alle terme, è un esempio di architettura tra le più antiche dalla fondazione di Neapolis.
Tutta l'area risale all'età greco-romana, ovvero tra la fine del I sec. a.C. ed il II sec. d.C. Mentre la chiesa che è stata distrutta dopo i bombardamenti americani della Seconda Guerra Mondiale, risale al periodo medioevale.
In principio era un complesso termale collocato su più livelli, comprensivo di grotte e piani inferiori e l'edificio originale ha conosciuto diverse fasi decorative come dimostra un rilievo di stucco con la raffigurazione del dio Mitra dell'età imperiale. San Carminiello ai Mannesi per anni è stato un sito visitabile, poi dopo l'area circostante è diventata un parcheggio per auto ed infine è stato direttamente abbandonato, infatti l'entrata è sbarrata e l'erba è alta quasi un metro.

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Degrado ed abbandono in un dei luoghi più nascosti ma anche tra i più antichi della città. Quando chiediamo spiegazioni agli abitanti della zona, ci raccontano che il sito piano piano è stato tralasciato dagli itinerari turistici standard, anche perché molte aree all'interno erano pericolanti. Oltre al fatto che la Sovrintendenza ai Beni Culturali non ha più finanziato nemmeno una guardia giurata per sorvegliare il sito e così un pezzo di cotanto valore del patrimonio artistico partenopeo è stato abbandonato e dimenticato tra le macerie.


Secondo alcune legende metropolitane, tra gli anni 90 ed inizi del 2000 quando il giardino esterno era diventato un'area in cui si poteva sostare con l'auto, c'era un parcheggiatore che vigilava tutta la zona, il quale scomparve ad un tratto nel nulla. I curiosi e i più coraggiosi che di notte hanno scavalcato il cancello per entrare nel complesso, raccontano di aver sentito voci e rumori sospetti. Suggestioni a parte, San Carminiello ai Mannesi resta una storia affascinante che qualsiasi città o Sovrintendente ai Beni Culturali avrebbe potuto sfruttare per attirare turisti e curiosi in visita a Napoli. Le legende che circolano in giro su questo piccolo angolo dell'età greca-romana, sono davvero tantissime e non basterebbero un paio d'ora per una visita guidata all'interno.


In una città normale tutto questo poteva diventare un'occasione per valorizzare una risorsa dal valore inestimabile, che nonostante i bombardamenti è ancora lì ad aspettare che qualcuno la noti.
A Napoli no, basta pensare al piccolo cartello alla fine della strada che indica il sito archeologico, tanto sta là e nessuno se ne accorge.

 

Nicoletta de Vita

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Scritto da Nicoletta de Vita

Giornalista di InfoOggi

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