Arrestato a Venezia per immagini pedopornografiche create con l’intelligenza artificiale

Tempo di lettura: ~2 min

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Le nuove frontiere del cybercrime: oltre 900 immagini generate con strumenti di IA

La Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 52 anni residente a Venezia per aver prodotto oltre 900 immagini pedopornografiche generate con l’intelligenza artificiale. Le immagini, secondo gli inquirenti, risultavano estremamente realistiche, al punto da essere difficilmente distinguibili da fotografie autentiche.

Le indagini e il ruolo dell’intelligenza artificiale

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Venezia, è nata da una segnalazione di un’organizzazione internazionale impegnata nella tutela dei minori online. Gli esperti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (COSC) di Venezia hanno avviato una complessa attività di digital forensic, riuscendo a individuare le connessioni Internet utilizzate dal sospettato.

Durante la perquisizione domiciliare, gli agenti hanno scoperto un sistema informatico di ultima generazione, configurato per la creazione artificiale di immagini pedopornografiche attraverso reti neurali e modelli generativi.

Come funzionavano i sistemi usati per creare immagini illecite

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo sfruttava modelli di intelligenza artificiale generativa addestrati su database di immagini reali, in alcuni casi di natura illegale, per sintetizzare contenuti fittizi raffiguranti minori in pose sessualmente esplicite.

Queste tecniche – basate su algoritmi di deep learning – rappresentano un nuovo rischio per la sicurezza digitale e pongono interrogativi etici e giuridici sul confine tra realtà e simulazione.

Un caso emblematico del nuovo cybercrime

La Polizia ha definito il caso “un preoccupante scenario evolutivo del cybercrime”, sottolineando come la potenza delle nuove tecnologie possa essere manipolata per scopi criminali, in particolare contro i minori.

Il fenomeno delle immagini pedopornografiche generate dall’IA sta crescendo a livello globale, spingendo le autorità a rafforzare la cooperazione internazionale e a potenziare gli strumenti di monitoraggio e tracciamento dei contenuti digitali.

La necessità di una regolamentazione sull’uso dell’IA

Questo episodio evidenzia l’urgenza di norme specifiche per l’uso etico dell’intelligenza artificiale, in grado di prevenire abusi e garantire la tutela dei diritti fondamentali.

L’evoluzione rapida dei modelli di IA, unita alla facilità di accesso agli strumenti di generazione di immagini, richiede un intervento immediato per contrastare le derive criminali del digitale e proteggere le vittime più vulnerabili.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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